22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA. In essa si sosteneva che per i valdesi di quelle valli (Delfinato, Piemonte) era impossibile sottrarsi alla messa ed alle altre cerimonie cattoliche, se non si voleva incorrere nelle dure sanzioni e nella repressione ecclesiastica. 40Saranno proprio il cambiamenti di atteggiamento religioso (costanti viaggi a Ginevra per l’indottrinamento, aperta predicazione, evidenti sintomi di insofferenza nei confronti delle autorità ecclesiastiche, cambiamento della politica dei feudatari a seguito delle minacce dell’Inquisizione e dello stato spagnolo) a determinare il deteriorarsi dei rapporti con la maggioranza cattolica. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 30  Da fra Valerio Malvicino, commissario della Santa Inquisizione, al padre Tommaso Scotto, Inquisitore Generale, 22 novembre 1560. Ne accenna lui stesso in una lettera del 13 luglio del 1559 quando riferiva ai correligionari di Ginevra: "Le cose nostre stavano in tali termini che per lo spavento che avevano gli uomini della Guardia della persecutione non fui quasi ricevuto dai più ricchi, se non per mia importunità. Al suo nome vennero intitolate tante iniziative assistenziali, monasteri, chiese in tutto il mondo; è sorta anche una pia unione denominata “Opera di S. Rita” preposta al culto della santa, alla sua conoscenza, ai continui pellegrinaggi e fra le tante sue realizzazioni effettuate, la cappella della sua casa, la cappella del “Sacro Scoglio” dove pregava, il santuario di Roccaporena, l’Orfanotrofio, la Casa del Pellegrino. P. Scaramella, Le lettere della Congregazione del Sant’Ufficio ai tribunali di fede di Napoli (1563-1625), Napoli – Trieste, 2002, p. LX. Frequentava anche la chiesa di S. Agostino, scegliendo come suoi protettori i santi che lì si veneravano, oltre s. Agostino, s. Giovanni Battista e Nicola da Tolentino, canonizzato poi nel 1446. 56E’ molto probabile che il grado dissimulatorio fosse direttamente proporzionale al contesto sociale di appartenenza. Ma sino a quel giorno egli ammoniva i due barbi dal giustificare quella che indiscutibilmente gli appariva come una debolezza. S. Rita è un modello di donna adatto per i tempi duri. Martirologio Romano: Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione. 375. 4La congregazione del Sant’Ufficio, impegnata della dura repressione di quelle popolazioni in Italia meridionale, aveva infatti già da tempo a disposizione una complessa tradizione di studi sulla popolazione valdese, e di commenti teologici che individuavano con precisione i contenuti dell’eresia. Una serie di divieti (permessi di spostamento ridotti al minimo, divieto di assembramento, di parlare l’occitano, di sposarsi tra conterranei, ecc.) Infine, quando ve ne fosse stata la possibilità, non si sarebbe mai dovuto tacere la propria fede. 49Nell’ottobre del 1586 un certo Onofrio della Porta scriveva al cardinale di Santa Severina che gli ultramontani “per tenersi più secreti, tra le altre cautelle usano non apparentare né contrattae con altri di fuori”34. Attitudes d’attente et actions expectatives, Lire et écrire des Vies de saints : regards croisés XVII, Expressions de la dissidence à la Renaissance, La notion de baroque. 44Dichiarare apertamente che ci si confessa soltanto a Dio, rigettare la pratica devota dell’orazione, della recitazione dell’Ave Maria, o dell’inginocchiarsi davanti alle immagini sacre “com'è di costume in tutte le terre dei cristiani” non è certo un atteggiamento dissimulatorio né prudente del proprio credo religioso. Ciò è tanto più vero se si pensa alle strategie adottate dall’Inquisizione, imposte con le ordinanze del 1561 così come in quelle del 1592, e le contromosse prese dagli ultramontani. 547. 2L’idea che i valdesi, “eretici” medievali sui quali la Chiesa aveva, alla metà del xvi secolo, una notevole conoscenza, potessero dissimulare il proprio credo, per “aggabbare” (imbrogliare) i cattolici, diventò in pochi anni un vero e proprio leit motiv in quelle regioni dell’Italia meridionale, assai diffuso ancora alla metà del secolo successivo. Secondo il venerabile Beda due accezioni di eretici valdesi corrispondevano alla loro dislocazione alpina o cittadina, con la caratteristica che dalle montagne l’eresia si era propagata alla città2. In questo senso sono stato uno dei primi in Italia a fare interagire le fonti storiche con quelle iconografiche con risultati importanti per le discipline storiche. L’Inqui... La dissimulation apparaît comme l’une des caractéristiques spécifiques de la praxis religieuse quotidienne des vaudois installés en Italie du nord et dans la France méridionale durant toute la durée de la fin du Moyen-Âge. Identità valdesi, cit., p. 115 e ss. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. Il cuore del culto comunque resta il Santuario ed il monastero di Cascia, che con Assisi, Norcia, Cortona, costituiscono le culle della grande santità umbra. Periodicamente essi venivano visitati dai loro barbi, e certa documentazione testimonia la presenza, in Puglia, di personalità religiose anche di rilievo. Tra i valdesi stanziati in Italia settentrionale e nella Francia meridionale, la dissimulazione della propria fede appare come una delle caratteristiche peculiari della prassi religiosa quotidiana di quelle popolazioni per tutto il corso del tardo Medioevo. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. Simultanément, l’essai analyse les modèles repressifs mis en œuvre par l’Inquisition romaine dans ce contexte, depuis les premières enquêtes jusqu’au massacre de 1561, et à l’utilisation instrumentale de l’accusation de simulation religieuse au cours du xviie siècle. Una prima volta, durante il colloquio, non avendo lui dovuto giurare, potè cavarsela con uno scambio di battute con l’inquisitore. Sul sarcofago sono vari dipinti di Antonio da Norcia (1457), sul coperchio è dipinta la santa in abito agostiniano, stesa nel sonno della morte su un drappo stellato; il sarcofago è oggi conservato nella nuova basilica costruita nel 1937-1947; anche il corpo riposa incorrotto in un’urna trasparente, esposto alla venerazione degli innumerevoli fedeli, nella cappella della santa nella Basilica-Santuario di S. Rita a Cascia. 36Il nicodemismo che veniva praticato nei casali ultramontani prima della "scoperta" dell'"infettione" ereticale, più che su di un retroterra teorico, si basava dunque essenzialmente su un concreto pragmatismo. Forgot account? Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. Già dai primi anni dell’adolescenza Rita manifestò apertamente la sua vocazione ad una vita religiosa, infatti ogni volta che le era possibile, si ritirava nel piccolo oratorio, fatto costruire in casa con il consenso dei genitori, oppure correva al monastero di Santa Maria Maddalena nella vicina Cascia, dove forse era suora una sua parente. La sua esistenza di moglie di madre cristiana, segnata dal dolore e dalle miserie umane, è ancora oggi un esempio. E venne dopo qualche anno, in un periodo non precisato, che a Rita morirono i due anziani genitori e poi il marito fu ucciso in un’imboscata una sera mentre tornava a casa da Cascia; fu opera senz’altro di qualcuno che non gli aveva perdonato le precedenti violenze subite. La situazione evolse stravolgendo questo “status quo” e questo modus vivendi dei Calabrovaldesi a partire dalla metà del Cinquecento. 18E’ bene chiarire subito però che i valdesi appaiono nei documenti storici soltanto in fase repressiva. L’unica via d’uscita era parteciparvi in maniera “spirituale”, simulando un atteggiamento devoto e conforme ai dettami di Santa Madre Chiesa. San Sergio Data Onomastico, Via Santa Croce In Gerusalemme 97, San Gregorio Barbarigo Facebook, Baldo Degli Ubaldi Divina Commedia, Calorie Pane E Miele, Masseria San Francesco Matera, Isola Di San Pietro Spiagge, Tommaso D'aquino Wikiquote, 4 Luglio Tacchino, Storia Di Abramo Riassunto Per Bambini, Locanda Del Cantù, Carona, Iqbal Film 1998, " /> 22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA. In essa si sosteneva che per i valdesi di quelle valli (Delfinato, Piemonte) era impossibile sottrarsi alla messa ed alle altre cerimonie cattoliche, se non si voleva incorrere nelle dure sanzioni e nella repressione ecclesiastica. 40Saranno proprio il cambiamenti di atteggiamento religioso (costanti viaggi a Ginevra per l’indottrinamento, aperta predicazione, evidenti sintomi di insofferenza nei confronti delle autorità ecclesiastiche, cambiamento della politica dei feudatari a seguito delle minacce dell’Inquisizione e dello stato spagnolo) a determinare il deteriorarsi dei rapporti con la maggioranza cattolica. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 30  Da fra Valerio Malvicino, commissario della Santa Inquisizione, al padre Tommaso Scotto, Inquisitore Generale, 22 novembre 1560. Ne accenna lui stesso in una lettera del 13 luglio del 1559 quando riferiva ai correligionari di Ginevra: "Le cose nostre stavano in tali termini che per lo spavento che avevano gli uomini della Guardia della persecutione non fui quasi ricevuto dai più ricchi, se non per mia importunità. Al suo nome vennero intitolate tante iniziative assistenziali, monasteri, chiese in tutto il mondo; è sorta anche una pia unione denominata “Opera di S. Rita” preposta al culto della santa, alla sua conoscenza, ai continui pellegrinaggi e fra le tante sue realizzazioni effettuate, la cappella della sua casa, la cappella del “Sacro Scoglio” dove pregava, il santuario di Roccaporena, l’Orfanotrofio, la Casa del Pellegrino. P. Scaramella, Le lettere della Congregazione del Sant’Ufficio ai tribunali di fede di Napoli (1563-1625), Napoli – Trieste, 2002, p. LX. Frequentava anche la chiesa di S. Agostino, scegliendo come suoi protettori i santi che lì si veneravano, oltre s. Agostino, s. Giovanni Battista e Nicola da Tolentino, canonizzato poi nel 1446. 56E’ molto probabile che il grado dissimulatorio fosse direttamente proporzionale al contesto sociale di appartenenza. Ma sino a quel giorno egli ammoniva i due barbi dal giustificare quella che indiscutibilmente gli appariva come una debolezza. S. Rita è un modello di donna adatto per i tempi duri. Martirologio Romano: Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione. 375. 4La congregazione del Sant’Ufficio, impegnata della dura repressione di quelle popolazioni in Italia meridionale, aveva infatti già da tempo a disposizione una complessa tradizione di studi sulla popolazione valdese, e di commenti teologici che individuavano con precisione i contenuti dell’eresia. Una serie di divieti (permessi di spostamento ridotti al minimo, divieto di assembramento, di parlare l’occitano, di sposarsi tra conterranei, ecc.) Infine, quando ve ne fosse stata la possibilità, non si sarebbe mai dovuto tacere la propria fede. 49Nell’ottobre del 1586 un certo Onofrio della Porta scriveva al cardinale di Santa Severina che gli ultramontani “per tenersi più secreti, tra le altre cautelle usano non apparentare né contrattae con altri di fuori”34. Attitudes d’attente et actions expectatives, Lire et écrire des Vies de saints : regards croisés XVII, Expressions de la dissidence à la Renaissance, La notion de baroque. 44Dichiarare apertamente che ci si confessa soltanto a Dio, rigettare la pratica devota dell’orazione, della recitazione dell’Ave Maria, o dell’inginocchiarsi davanti alle immagini sacre “com'è di costume in tutte le terre dei cristiani” non è certo un atteggiamento dissimulatorio né prudente del proprio credo religioso. Ciò è tanto più vero se si pensa alle strategie adottate dall’Inquisizione, imposte con le ordinanze del 1561 così come in quelle del 1592, e le contromosse prese dagli ultramontani. 547. 2L’idea che i valdesi, “eretici” medievali sui quali la Chiesa aveva, alla metà del xvi secolo, una notevole conoscenza, potessero dissimulare il proprio credo, per “aggabbare” (imbrogliare) i cattolici, diventò in pochi anni un vero e proprio leit motiv in quelle regioni dell’Italia meridionale, assai diffuso ancora alla metà del secolo successivo. Secondo il venerabile Beda due accezioni di eretici valdesi corrispondevano alla loro dislocazione alpina o cittadina, con la caratteristica che dalle montagne l’eresia si era propagata alla città2. In questo senso sono stato uno dei primi in Italia a fare interagire le fonti storiche con quelle iconografiche con risultati importanti per le discipline storiche. L’Inqui... La dissimulation apparaît comme l’une des caractéristiques spécifiques de la praxis religieuse quotidienne des vaudois installés en Italie du nord et dans la France méridionale durant toute la durée de la fin du Moyen-Âge. Identità valdesi, cit., p. 115 e ss. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. Il cuore del culto comunque resta il Santuario ed il monastero di Cascia, che con Assisi, Norcia, Cortona, costituiscono le culle della grande santità umbra. Periodicamente essi venivano visitati dai loro barbi, e certa documentazione testimonia la presenza, in Puglia, di personalità religiose anche di rilievo. Tra i valdesi stanziati in Italia settentrionale e nella Francia meridionale, la dissimulazione della propria fede appare come una delle caratteristiche peculiari della prassi religiosa quotidiana di quelle popolazioni per tutto il corso del tardo Medioevo. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. Simultanément, l’essai analyse les modèles repressifs mis en œuvre par l’Inquisition romaine dans ce contexte, depuis les premières enquêtes jusqu’au massacre de 1561, et à l’utilisation instrumentale de l’accusation de simulation religieuse au cours du xviie siècle. Una prima volta, durante il colloquio, non avendo lui dovuto giurare, potè cavarsela con uno scambio di battute con l’inquisitore. Sul sarcofago sono vari dipinti di Antonio da Norcia (1457), sul coperchio è dipinta la santa in abito agostiniano, stesa nel sonno della morte su un drappo stellato; il sarcofago è oggi conservato nella nuova basilica costruita nel 1937-1947; anche il corpo riposa incorrotto in un’urna trasparente, esposto alla venerazione degli innumerevoli fedeli, nella cappella della santa nella Basilica-Santuario di S. Rita a Cascia. 36Il nicodemismo che veniva praticato nei casali ultramontani prima della "scoperta" dell'"infettione" ereticale, più che su di un retroterra teorico, si basava dunque essenzialmente su un concreto pragmatismo. Forgot account? Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. Già dai primi anni dell’adolescenza Rita manifestò apertamente la sua vocazione ad una vita religiosa, infatti ogni volta che le era possibile, si ritirava nel piccolo oratorio, fatto costruire in casa con il consenso dei genitori, oppure correva al monastero di Santa Maria Maddalena nella vicina Cascia, dove forse era suora una sua parente. La sua esistenza di moglie di madre cristiana, segnata dal dolore e dalle miserie umane, è ancora oggi un esempio. E venne dopo qualche anno, in un periodo non precisato, che a Rita morirono i due anziani genitori e poi il marito fu ucciso in un’imboscata una sera mentre tornava a casa da Cascia; fu opera senz’altro di qualcuno che non gli aveva perdonato le precedenti violenze subite. La situazione evolse stravolgendo questo “status quo” e questo modus vivendi dei Calabrovaldesi a partire dalla metà del Cinquecento. 18E’ bene chiarire subito però che i valdesi appaiono nei documenti storici soltanto in fase repressiva. L’unica via d’uscita era parteciparvi in maniera “spirituale”, simulando un atteggiamento devoto e conforme ai dettami di Santa Madre Chiesa. San Sergio Data Onomastico, Via Santa Croce In Gerusalemme 97, San Gregorio Barbarigo Facebook, Baldo Degli Ubaldi Divina Commedia, Calorie Pane E Miele, Masseria San Francesco Matera, Isola Di San Pietro Spiagge, Tommaso D'aquino Wikiquote, 4 Luglio Tacchino, Storia Di Abramo Riassunto Per Bambini, Locanda Del Cantù, Carona, Iqbal Film 1998, " />
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24 maggio festa religiosa

Dai contratti di affitto delle terre che ottenevano in gestione dall’aristocrazia meridionale, sappiamo che essi avevano ottenuto ampia autonomia non soltanto nella possibilità di seguire il loro credo religioso, ma anche di conservare il linguaggio proprio (l’occitano), ed il rigido sistema di maritaggi, che non consentiva, o almeno non favoriva, la formazione di coppie miste. Jump to. Essa aveva motivazioni oggettive: quelle popolazioni dei casali cosentini avevano abiurato in massa i propri errori di fede, spinti a questo atto dal vicario del luogo, ma avevano poi continuato a seguire segretamente il loro credo tradizionale: “Con le più belle parole del mondo hanno engannato tutt'il mondo” scriveva nel novembre del 1560 il domenicano all’inquisitore Tommaso Scotto30 “Monsignor vicario qua tiene cura disperata [di quelle popolazioni] e dice di non haver havuto se non inganni e simulationi ... vedo che per sola forza vanno alla comunione, et alcuni vi sonno iti senza confessarsi, et altri detto di volersi communicare ogni dì, anzi tante volte quante si vuole, donde cognosco che è un dare Sacramentum canibus”. Aveva tredici anni quando i genitori, forse obbligati a farlo, la promisero in matrimonio a Fernando Mancini, un giovane del borgo, conosciuto per il suo carattere forte, impetuoso, perfino secondo alcuni studiosi, brutale e violento. Nessun compromesso sarebbe stato possibile tra Cristo e Belial. Ciò è reso evidente da una circostanza documentata: il processo di assimilazione dei Calabrovaldesi fu questione di lunga durata, e quindi soltanto una sua proiezione su tempi lunghi è in grado di restituirci tutto il senso di questa storia. Solo che oggi abbiamo sempre più spesso donne che nell’attività malavitosa, si sostituiscono agli uomini uccisi, imprigionati o fuggitivi; oppure ad istigare altri familiari o componenti delle bande a vendicarsi, quindi abbiamo donne di mafia, di camorra, di ‘ndrangheta, di faide familiari, ecc. Bisogna dire che il corpo rimasto prodigiosamente incorrotto e a differenza di quello di altri santi, non si è incartapecorito, appare come una persona morta da poco e non presenta sulla fronte la famosa piaga della spina, che si rimarginò inspiegabilmente dopo la morte. 10  G. G. Merlo, Eretici e inquisitori, cit., p. 150. 43Il clima che gli emissari dell’Inquisizione trovarono, alla fine degli anni ’50, in quei casali calabresi, non può esser certo accumunato alla logica della difesa del proprio credo attraverso la dissimulazione religiosa. Sconcertati da una presa di posizione che non lasciava alternative, i due riproposero il medesimo quesito a Butzer. Butzer augurava ai valdesi di esser presto liberi dalla Babilonia in cui erano costretti a vivere; un giorno anche quelle comunità avrebbero avuto la possibilità di vivere apertamente la loro fede. L'accusa di simulazione del cattolicesimo che veniva rinfacciata a queste popolazioni dalla Chiesa di Roma appare apertamente nel 1561, all'apice della crisi, e venne esplicitamente formulata da Valerio Malvicino, il domenicano delegato dall’Inquisizione romana e dalle gerarchie di stato per risolvere una volta per tutte la questione valdese in Calabria. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 40  Da fra Giovanni da Fiumefreddo al cardinale Alessandrino, 28 giugno 1561. A gestire quelle popolazioni “ridotte” al cattolicesimo furono i gesuiti, che utilizzarono massicciamente i metodi missionari basati sull’uso della confessione sacramentale che aveva però risvolti giuridici evidenti. 15Abbandonato un ambiente geografico caratterizzato dalla marginalità geografica e dalla separazione sociale, trionfò dunque la pratica della dissimulazione e della cautela prima e totale abbandono poi della diffusione del credo e del proselitismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del ‘500, Torino 1972, p. 105-106. La loro prudenza nel manifestare la propria fede, il loro mimetizzarsi tra le fila cattoliche e seguirne le celebrazioni liturgiche lo sconcertarono16. 4 (1983), p. 393-420; U. Parente, “Nicolò Bobadilla e gli esordi della Compagnia di Gesù in Calabria”, in I Gesuiti e la Calabria. Una fitta rete di corrispondenza epistolare, poi, li manteneva in contatto con le comunità stanziate in Francia meridionale ed in Italia del Nord. Gli “eretici” vi giungevano furtivamente “de nocte multas personas per stratas tenentes posteriora unum contra alium”, sempre perseguendo il principale obiettivo che era quello di mantenere “secreta omnia”10. Building on the most recent documentary and archival sources and findings, the essay offers a long term historical analysis of the use of nicodemism among the Waldensens of Southern Italy, namely of Calabria and Puglia, between mid-xvi and end of xvii centuries. 32Ciò è sufficientemente documentato per le realtà valdesi dell’Italia meridionale23, dove i contatti tra gli “ultramontani” ed i cattolici, essendo caratterizzati da frequenti scambi commerciali, non avevano dato adito a scontri o polemiche religiose prima della metà del Cinquecento24. Colloque international, Aix-en-Provence, 8-10 avril 1988, sous la dir. Quella della dissimulazione religiosa diventò una costante ed una caratteristica peculiare delle popolazioni valdesi, tanto che già in pieno Quattrocento vi sono tracce delle reazioni che questo modello comportamentale aveva avuto in ambienti eterodossi europei. Durante un’estasi ricevette una speciale stigmata sulla fronte, che le rimase fino alla morte. Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio montano a 710 metri s. m. nel Comune di Cascia, in provincia di Perugia; i suoi genitori Antonio Lottius e Amata Ferri erano già in età matura quando si sposarono e solo dopo dodici anni di vane attese, nacque Rita, accolta come un dono della Provvidenza. Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati Esempio fulgido di un ruolo determinante ed attivo della donna, nel campo sociale, della pace, della giustizia. Lettera di fra Basilio da Castelluccio al Cardinale di Santa Severina del 26 luglio 1577. La vita di Rita fu intessuta di fatti prodigiosi, che la tradizione, più che le poche notizie certe che possediamo, ci hanno tramandato; ma come in tutte le leggende c’è alla base senz’altro un fondo di verità. E un giorno mentre la piccola riposava all’ombra di un albero, mentre i genitori stavano un po’ più lontani, uno sciame di api le circondò la testa senza pungerla, anzi alcune di esse entrarono nella boccuccia aperta depositandovi del miele. Qui condusse una santa vita con una particolare spiritualità in cui veniva privilegiata la Passione di Cristo. In this sense I was one of the first in Italy to combine historical sources with iconographic ones to produce important contributions to historical studies.Allievo di Alberto Tenenti (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi) e di Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore di Pisa), sin dagli esordi del mio percorso scientifico ho affrontato tematiche di frontiera (la storia dell’Inquisizione romana, quella delle minoranze religiose, quella dei sacramenti - in particolar modo il matrimonio)  fondando le mie ricerche su un approccio interdisciplinare, al tempo stesso storico, antropologico e giuridico, che mi ha consentito di sviluppare interpretazioni del presente partendo da un’ottica temporale di lunga o lunghissima durata. de Gabriel Audisio, Torino 1990. Il 22 maggio 1447 (o 1457, come viene spesso ritenuto) Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo. 27 aprile = montalcino - … Among the Waldensens living in Northern Italy and Southern France, the dissimulation of their faith is one of the most peculiar characteristics of the daily religious practice during the late Middle Ages. Costui dal 1570 si comunicava senza confessarsi “per dimmostrare che era ridotto alla fede di Nostro Signore Iesu Christo” dando alle autorità ecclesiastiche notizie false sui suoi confessori e perseverando in quella che sarà la principale accusa addebitata agli ultramontai alla fine del secolo: la simulazione religiosa32. 23La condotta dissimulatoria dei valdesi non sfugge agli inquisitori che riflettevano sul fatto che costoro fossero molto attenti a onorare le feste comandate, seguire la messa e le altre liturgie, confessare periodicamente i propri peccati, rispettare i giorni di digiuno. L’attitudine alla corruzione degli ecclesiastici con i quali venivano a contatto era poi un dato oggettivo subito messo in luce dagli inviati dell’Inquisizione romana in quelle terre: “Saria necessario pensarsi per un commissario incorrutto” scriveva il 13 maggio del 1559 fra Giovanni da Fiumefreddo al cardinale Alessandrino “che questi populi pagheriano diece et vintimila ducati per non haver fastidio allo viver loro, et Dio sa se qualcuno n'è stato corrutto dalli loro presenti”25. Un’accusa che verrà rispolverata e rinfacciata più volte, nel corso della storia di quelle popolazioni già prima e poi all’indomani dell’atroce strage compiuta nel giugno del 1561. 57Una simile riflessione deve esser fatta anche per le comunità calabresi e pugliesi. In addition, an interdisciplinary approach has led me to devote some contributions to problems of iconography and the use, function and exploitation of religious images in the modern age. Se gli ultramontani “hanno tenuta una scola secreta in una casa”, essi manifestamente “fugono le messe e le confessioni”28. Inoltre, la scelta interdisciplinare mi ha condotto a dedicare alcuni contributi a problemi di tipo iconografico e all’utilizzo, alla funzione, ed alla fruizione delle immagini religiose in età moderna. 27Bisogna pensare dunque che ci fosse una teorizzazione della simulazione religiosa tra i valdesi? Esso tendeva inoltre ad una piena responsabilizzazione di ogni cristiano nel suo rapporto peculiare con Dio. 52. 1 maggio 2020 - Festa di San Giuseppe Lavoratore - Santa Messa in diretta - Duration: 1:25:23. Il valdismo meridionale non ancora approdato alla Riforma non ebbe bisogno di utilizzare questa pratica religiosa nei termini nei quali fu a loro rinfacciata. or. Nel tardo medioevo le assemblee di culto valdesi avvenivano per lo più in case private, o in locali e luoghi che dessero garanzie di protezione e sicurezza, nottetempo: una grangia, una cantina, un ripostiglio per il fieno. Fra le tante stranezze o fatti strepitosi che accompagnano la vita dei santi, prima e dopo la morte, ce n’è uno in particolare che riguarda s. Rita da Cascia, una delle sante più venerate in Italia e nel mondo cattolico, ed è che essa è stata beatificata ben 180 anni dopo la sua morte e addirittura proclamata santa a 453 anni dalla morte. Rita ha il titolo di “santa dei casi impossibili”, cioè di quei casi clinici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti. Protetti dal proprio linguaggio, dai feudatari del luogo, dal sistema matrimoniale strettamente endogamico, e confortati dal periodico contatto con i barba itineranti, essi vissero più o meno indisturbati, parzialmente integrati in quelle terre grazie al fattore economico ed agli scambi commerciali. Essa fu il prodotto dell’ondata persecutoria e delle campagne antiereticali dei secoli xiv e xv. Siffatta piattaforma teorica – con l’aggiunta polemica contro il culto della croce, l’uso liturgico del canto e della musica, e contro la pratica del giuramento – presentava parecchi elementi “dottrinali” evidenti che saranno utilizzati dalla congregazione della Santa Romana Inquisizione per riconoscere ed individuare la secta valdensium. Quel che è certo è che l’adesione simulata dei valdesi alle pratiche religiose cattoliche fu dai teologi riformati del xvi secolo ricondotta alle posizioni teorizzate dal botanico e predicatore strasburghese Otto Brunfels nelle sue Pandectae18. Sign Up. Se da un piano squisitamente religioso si passa ad uno etnico-sociale, il grado di autonomia dal contesto risulta più evidente. 46Nel febbraio del 1561 fu proprio il Malvicino a promulgare un testo con le ordinanze che dovevano essere seguite da quelle popolazioni. AccueilActes et débats - Texte intégral2009-02“Sotto manto de santità”. Con la nascita di due gemelli e la sua perseveranza di rispondere con la dolcezza alla violenza, riuscì a trasformare con il tempo il carattere del marito e renderlo più docile; fu un cambiamento che fece gioire tutta Roccaporena, che per anni ne aveva dovuto subire le angherie. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. 21E’ noto il caso del magister Giacomo Ristolassio, fabbro di Carmagnola. Si elaborarono così vere e proprie istituzioni di sopravvivenza, piuttosto che manifestazioni palesi del proprio credo. Se è evidente che il credo religioso si sia col tempo diluito nelle norme e nella disciplina romane, il senso di appartenenza e di compattezza di quelle comunità ci viene indicato dalle pratiche matrimoniali endogamiche, che contraddissero a lungo i tentativi fatti dai poteri ecclesiastici di disperdere il gruppo etnico ultramontano, diluendolo nel contesto “italiano”. Santuario Madonna dei Boschi 1,164 views. Ma è molto probabile che la stessa differente dislocazione geografica di queste popolazioni aveva avuto come conseguenza un diverso approccio alla pratica nicodemita. Al contempo lo studio mette a fuoco i modelli repressivi messi in opera dall’Inquisizione romana in quel contesto, dalle prime indagini sul campo, alla strage del 1561, all’utilizzo strumentale dell’accusa di simulazione religiosa nel corso del xvii secolo. 7  Ivi, p. 23, ma vedi anche alle p. 153-157. La nuova suora s’inserì nella comunità conducendo una vita di esemplare santità, praticando carità e pietà e tante penitenze, che in breve suscitò l’ammirazione delle consorelle. Fuori di questa dialettica con le istituzioni giudiziarie ecclesiastiche, essi sembrano non esistere. I suoi furono giorni di un secolo tragico per le lotte fratricide, le pestilenze, le carestie, con gli eserciti di ventura che invadevano di continuo l’Italia e anche se nella bella Valnerina questi eserciti non passarono, nondimeno la fame era presente. Vous devez être connecté pour rédiger un commentaire. cit. Log In. L’Inquisizione romana, i Calabrovaldesi e l’accusa di simulazione religiosa, Bussy-Rabutin ou le désoeuvrement de l'épistolier, Agir au futur. 53Le accuse si ripeteranno, a più riprese, per tutto il xvii secolo, e soltanto nel 1703, di fronte ad un’ennesimo tentativo di sensibilizzare la Congregazione sulla presenza, in quei casali cosentini, degli “eretici” ultramontani, da Roma si rispose chiudendo definitivamente e senza tentennamenti la questione. Mentre la vicinanza con le capitali della Riforma protestante alimentarono il senso di potere e la capacità di lotta di quelle popolazioni, l’isolamento territoriale, un tempo elemento fondamentale per poter tramandare il proprio credo religioso e le proprie usanze sociali, si dimostrò essere fatale ai Calabrovaldesi. Il linguaggio occitato, il sistema ecclesiastico dei barbi, la prassi matrimoniale endogamica: questi ed altri elementi permettevano a quelle comunità di preservare non soltanto le caratteristiche peculiari del proprio credo religioso, e le sue forme istituzionali di riferimento, ma anche ciò che generalizzando possiamo definire contesto sociale e identitario. La vecchia accusa di simulazione religiosa, dell’utilizzo segreto di certa predicazione, ritorna nel 1576. Non c’è alcun dubbio che l’uso della “doppia identità” di fede, a partire almeno dall’abbandono della predicazione aperta da parte dei pauperes sia stato il mezzo efficace per evitare le persecuzioni. Aveva tredici anni quando i genitori, forse obbligati a farlo, la promisero in matrimonio a Fernando Mancini, un giovane del borgo, conosciuto per il suo carattere forte, impetuoso, perfino secondo alcuni studiosi, brutale e violento. Contra nonnullos villae Vulturarae. Signaler un abus Unblog.fr | Euan Cameron parla, lo abbiamo visto, di “minimal conformity”. Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e la santa della ‘Rosa’; nel giorno della sua festa questi fiori vengono benedetti e distribuiti ai fedeli. Quei popoli avrebbero dovuto preservare interiormente i dettami ed il credo valdese21: si trattava di salvaguardare ad un tempo la "robba" e la fede tradizionale 22. Rita ha il titolo di “santa dei casi impossibili”, cioè di quei casi clinici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti. Era sufficiente, per perpetuarsi, diffondere e tramandare il credo tradizionale entro i limiti e confini propri, senza alcuna volontà di espansione e proiezione verso l’esterno. Il Sant’Ufficio il 2 febbraio del 1554 promulgò un decreto con il quale si ordinava di procedere “contra memoriam et famam” di Pietro Valdo. Non è certo però che il gesuita abbia mai incontrato le comunità valdesi. Fra le tante stranezze o fatti strepitosi che accompagnano la vita dei santi, prima e dopo la morte, ce n’è uno in particolare che riguarda s. Rita da Cascia, una delle sante più venerate in Italia e nel mondo cattolico, ed è che essa è stata beatificata ben 180 anni dopo la sua morte e addirittura proclamata santa a 453 anni dalla morte. 48Sebbene i contrasti tra i missionari gesuiti e gli inquisitori romani non mancarono, sino alla metà degli anni Settanta non vi furono ulteriori azioni inquisitoriali. Etimologia: Rita = accorc. Annuaire | Email or Phone: Password: Forgot account? Il 22 maggio 1447 (o 1457, come viene spesso ritenuto) Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo. In età medievale quello della dissimulazione del proprio credo è certamente un elemento costitutivo della prassi religiosa delle popolazioni valdesi. 27 MAGGIO: SANT’ AGOSTINO DI CANTERBURY VESCOVO, 22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA, > 22 MAGGIO: SANTA RITA DA CASCIA VEDOVA E RELIGIOSA. In essa si sosteneva che per i valdesi di quelle valli (Delfinato, Piemonte) era impossibile sottrarsi alla messa ed alle altre cerimonie cattoliche, se non si voleva incorrere nelle dure sanzioni e nella repressione ecclesiastica. 40Saranno proprio il cambiamenti di atteggiamento religioso (costanti viaggi a Ginevra per l’indottrinamento, aperta predicazione, evidenti sintomi di insofferenza nei confronti delle autorità ecclesiastiche, cambiamento della politica dei feudatari a seguito delle minacce dell’Inquisizione e dello stato spagnolo) a determinare il deteriorarsi dei rapporti con la maggioranza cattolica. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 30  Da fra Valerio Malvicino, commissario della Santa Inquisizione, al padre Tommaso Scotto, Inquisitore Generale, 22 novembre 1560. Ne accenna lui stesso in una lettera del 13 luglio del 1559 quando riferiva ai correligionari di Ginevra: "Le cose nostre stavano in tali termini che per lo spavento che avevano gli uomini della Guardia della persecutione non fui quasi ricevuto dai più ricchi, se non per mia importunità. Al suo nome vennero intitolate tante iniziative assistenziali, monasteri, chiese in tutto il mondo; è sorta anche una pia unione denominata “Opera di S. Rita” preposta al culto della santa, alla sua conoscenza, ai continui pellegrinaggi e fra le tante sue realizzazioni effettuate, la cappella della sua casa, la cappella del “Sacro Scoglio” dove pregava, il santuario di Roccaporena, l’Orfanotrofio, la Casa del Pellegrino. P. Scaramella, Le lettere della Congregazione del Sant’Ufficio ai tribunali di fede di Napoli (1563-1625), Napoli – Trieste, 2002, p. LX. Frequentava anche la chiesa di S. Agostino, scegliendo come suoi protettori i santi che lì si veneravano, oltre s. Agostino, s. Giovanni Battista e Nicola da Tolentino, canonizzato poi nel 1446. 56E’ molto probabile che il grado dissimulatorio fosse direttamente proporzionale al contesto sociale di appartenenza. Ma sino a quel giorno egli ammoniva i due barbi dal giustificare quella che indiscutibilmente gli appariva come una debolezza. S. Rita è un modello di donna adatto per i tempi duri. Martirologio Romano: Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione. 375. 4La congregazione del Sant’Ufficio, impegnata della dura repressione di quelle popolazioni in Italia meridionale, aveva infatti già da tempo a disposizione una complessa tradizione di studi sulla popolazione valdese, e di commenti teologici che individuavano con precisione i contenuti dell’eresia. Una serie di divieti (permessi di spostamento ridotti al minimo, divieto di assembramento, di parlare l’occitano, di sposarsi tra conterranei, ecc.) Infine, quando ve ne fosse stata la possibilità, non si sarebbe mai dovuto tacere la propria fede. 49Nell’ottobre del 1586 un certo Onofrio della Porta scriveva al cardinale di Santa Severina che gli ultramontani “per tenersi più secreti, tra le altre cautelle usano non apparentare né contrattae con altri di fuori”34. Attitudes d’attente et actions expectatives, Lire et écrire des Vies de saints : regards croisés XVII, Expressions de la dissidence à la Renaissance, La notion de baroque. 44Dichiarare apertamente che ci si confessa soltanto a Dio, rigettare la pratica devota dell’orazione, della recitazione dell’Ave Maria, o dell’inginocchiarsi davanti alle immagini sacre “com'è di costume in tutte le terre dei cristiani” non è certo un atteggiamento dissimulatorio né prudente del proprio credo religioso. Ciò è tanto più vero se si pensa alle strategie adottate dall’Inquisizione, imposte con le ordinanze del 1561 così come in quelle del 1592, e le contromosse prese dagli ultramontani. 547. 2L’idea che i valdesi, “eretici” medievali sui quali la Chiesa aveva, alla metà del xvi secolo, una notevole conoscenza, potessero dissimulare il proprio credo, per “aggabbare” (imbrogliare) i cattolici, diventò in pochi anni un vero e proprio leit motiv in quelle regioni dell’Italia meridionale, assai diffuso ancora alla metà del secolo successivo. Secondo il venerabile Beda due accezioni di eretici valdesi corrispondevano alla loro dislocazione alpina o cittadina, con la caratteristica che dalle montagne l’eresia si era propagata alla città2. In questo senso sono stato uno dei primi in Italia a fare interagire le fonti storiche con quelle iconografiche con risultati importanti per le discipline storiche. L’Inqui... La dissimulation apparaît comme l’une des caractéristiques spécifiques de la praxis religieuse quotidienne des vaudois installés en Italie du nord et dans la France méridionale durant toute la durée de la fin du Moyen-Âge. Identità valdesi, cit., p. 115 e ss. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. Il cuore del culto comunque resta il Santuario ed il monastero di Cascia, che con Assisi, Norcia, Cortona, costituiscono le culle della grande santità umbra. Periodicamente essi venivano visitati dai loro barbi, e certa documentazione testimonia la presenza, in Puglia, di personalità religiose anche di rilievo. Tra i valdesi stanziati in Italia settentrionale e nella Francia meridionale, la dissimulazione della propria fede appare come una delle caratteristiche peculiari della prassi religiosa quotidiana di quelle popolazioni per tutto il corso del tardo Medioevo. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. Simultanément, l’essai analyse les modèles repressifs mis en œuvre par l’Inquisition romaine dans ce contexte, depuis les premières enquêtes jusqu’au massacre de 1561, et à l’utilisation instrumentale de l’accusation de simulation religieuse au cours du xviie siècle. Una prima volta, durante il colloquio, non avendo lui dovuto giurare, potè cavarsela con uno scambio di battute con l’inquisitore. Sul sarcofago sono vari dipinti di Antonio da Norcia (1457), sul coperchio è dipinta la santa in abito agostiniano, stesa nel sonno della morte su un drappo stellato; il sarcofago è oggi conservato nella nuova basilica costruita nel 1937-1947; anche il corpo riposa incorrotto in un’urna trasparente, esposto alla venerazione degli innumerevoli fedeli, nella cappella della santa nella Basilica-Santuario di S. Rita a Cascia. 36Il nicodemismo che veniva praticato nei casali ultramontani prima della "scoperta" dell'"infettione" ereticale, più che su di un retroterra teorico, si basava dunque essenzialmente su un concreto pragmatismo. Forgot account? Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. Già dai primi anni dell’adolescenza Rita manifestò apertamente la sua vocazione ad una vita religiosa, infatti ogni volta che le era possibile, si ritirava nel piccolo oratorio, fatto costruire in casa con il consenso dei genitori, oppure correva al monastero di Santa Maria Maddalena nella vicina Cascia, dove forse era suora una sua parente. La sua esistenza di moglie di madre cristiana, segnata dal dolore e dalle miserie umane, è ancora oggi un esempio. E venne dopo qualche anno, in un periodo non precisato, che a Rita morirono i due anziani genitori e poi il marito fu ucciso in un’imboscata una sera mentre tornava a casa da Cascia; fu opera senz’altro di qualcuno che non gli aveva perdonato le precedenti violenze subite. La situazione evolse stravolgendo questo “status quo” e questo modus vivendi dei Calabrovaldesi a partire dalla metà del Cinquecento. 18E’ bene chiarire subito però che i valdesi appaiono nei documenti storici soltanto in fase repressiva. L’unica via d’uscita era parteciparvi in maniera “spirituale”, simulando un atteggiamento devoto e conforme ai dettami di Santa Madre Chiesa.

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