27Nel 1972 fu ripescata a poca distanza dal pontile della Pirelli, poco ad ovest degli stabilimenti S.O.Fer che avevano sostituito i cantieri Armstrong menzionati sopra, una grande statua femminile appena sbozzata che replica il tipo della Pudicita, oggi esposta accanto alla base del 121 (fig. 48Il kalathos presenta in basso un kyma ionico con stretti sgusci, ovuli allungati e appena tronchi in testa separati da sottili lancette, inquadrato ai lati da due emifoglie d’acanto spinoso con fogliette appuntite dalla sezione a V. Le punte delle fogliette si addossano al profilo inferiore dei lobi superiori formando zone d’ombra oblique. cm 15,5; prof. cm 5; S.31: lungh. 40Dal punto di vista storico, infine, la circostanza che nello stesso complesso del c.d. cm 30; largh. Cosi una semplice ed immediata osservazione seguita da una citazione relativa al nuovo arrivato appena conosciuto “pare Gigi” portò alle conseguenze cognominali che ben conosciamo, Ca d Becon di Cresta Rita Via Giarone, 11 - Bubbio (AT) 10, VANO F)55. Qui le sue opere, principalmente in bronzo, conquistarono il pubblico colto: lo stesso Cicerone gli aveva commissionato almeno un Ares, tre figure di menadi e un trapezoforo. Essa sosteneva una statua dell’imperatore Adriano posta dagli inquilini del vicus Lartidianus nell’anno del suo quinto consolato, il 121 d.C.48. 40 Calabi Limentani 1961, p. 872; per Arria Fadilla cfr. F. Demma in MACF II, p. 133). 11 Valeri 2005, p. 193-194; F. Zevi, C. Valeri in MACF II, p. 245. Le elici mancano del tutto, ed al centro è una foglietta dai lobi frastagliati sormontata da due infiorescenze laterali più piccole che svolge finzione di calicetto per un breve stelo che termina sull’abaco in una rosetta a tre petali col bottone centrale punteggiato di fori di trapano. Fig. 67Sotto al collo è, ancora inclusa nel marmo, la parte terminale di un perno di ferro a sezione quadrata con cui la testa era fissata al busto. 91fig. ), Künstlerlexikon der Antike, Monaco-Lipsia, 2001-2004 Zancani Montuoro: P. Zancani Montuoro, Repliche romane di una statua fidiaca, in BullComm, LXI, 1933, p. 25-58, Zevi, Valeri 2008: F. Zevi, C. Valeri, Cariatidi e Clipei: il foro di Pozzuoli, in E. La Rocca, P. León, C. Parisi Presicce (a cura di), Le due patrie acquisite: studi di archeologia dedicati a Walter Trillmich, Roma, 2008, p. 443-464. 190883Alt. 12Inv. Esempi di capitelli occidentali lavorati secondo un marcato influsso orientale, cfr. 74fig. 13 – Capitello di lesena cat. Il 183 è anche l’anno nel quale l’imperatore rivestì il duovirato a Puteoli45. In Lombardia e in Piemonte vi sono molte famiglie che si chiamano Parisio e in Emilia Romagna invece Parisini. Si ritiene che l’appellativo fosse legato ad un associazione tra l’idea di palude d’acqua con la vicinanza del fiume, ma in realtà il sito era molto fertile. Fig. La linea superiore del kalathos è ben marcata tra le due volute, perfettamente parallela all’abaco, e si perde in corrispondenza degli spigoli. Fig. 11Quanto alla sede dell’officina, si tende generalmente ad escludere una sua collocazione all’interno del complesso residenziale di Baia, preferendo pensare ad un punto più prossimo alla costa, dal quale sarebbe stato più comodo l’approvvigionamento dei materiali e la spedizione di prodotti più o meno rifiniti15. Moreno 1994, I, p. 11-21 e p. 478 fig. Il Vaglieri, invece, pensa che il Claudius qui menzionato non sia sacerdote della Bona Dea, ma di un’altra divinità (Vaglieri 1895, p. 1014). 31I numerosi frammenti pertinenti ad elementi architettonici, specialmente foglie di acanto, erano utilizzati come tasselli di restauro per l’integrazione di capitelli sia di tipo occidentale che orientale (acanto spinoso) (catt. 17 – Capitello di lesena cat. Al di sotto del pavimento, rialzato nell’ultima fase edilizia del complesso, vennero rivenuti numerosi frammenti marmorei di diverso tipo. 36In realtà i due esemplari ostiensi citati a confronto sono realizzati in due marmi diversi: uno è in proconnesio (fig. 1 – Le gambe dell’amazzone tipo «Sosikles», ricomposte dopo il rinvenimento nelle acque del porto di Baia e (da Maniscalco 1997). cm 8; lungh. In un secondo un giglio». Infine, è nota da fonti epigrafiche una Aedes divi Pii nella quale il senato locale usava riunirsi, e che si è recentemente proposto di identificare con il c.d. 35 Una lista completa degli Arrii in Campania, puteolani compresi, è in D’Isanto 1993, p. 68-70; qui il nr. cm 8.5; prof. cm 4.5; S.30: alt. S.1, Pozzuoli, cantieri S.O.Fer 1972 (Foto S.A.N.). 22 – Capitellino di Pilastro, Ostia (da Pensabene 1973). 33-5S.11 Marmo bianco a piccoli cristalli, forse lunense; S.12-3 Marmo a cristalli medi, verosimilmente parioS.11: lungh. 15Inv. 49fig. Brouwer 1989, p. 78-80, nr. 320459Alt. 88I frammenti qui schedati presentano per lo più superficie dilavata e corrosa; del piede S.11, calzato, si conserva la parte anteriore che, date le dimensioni, doveva essere stata concepita per una statua colossale. 3Le pagine seguenti vogliono essere una sorta di ideale visita attraverso un percorso che, per così dire, incrocia la linearità dell’esposizione per guidare il lettore alla scoperta di uno di questi particolari temi, sul quale i materiali conservati a Baia – in parte inediti, in parte esposti insieme per la prima volta – contribuiscono ad ampliare le prospettive della storia degli studi1. 13, 27, 2 in contrapposizione alla più diffusa forma Avianus (Schackleton Bailey 1958-9, p. 15; nonché D’Arms 1972, p. 251). 80Le forme della figurina sono state delineate con pochi solchi tracciati dal trapano continuo che, oltre a definire il profilo esterno della gamba sinistra, descrive con una linea sinusoidale i contorni dell’interno della gamba destra e separa entrambe le braccia. 43 – Cat. Parisi – frazione del comune di Altamura, in provincia di Bari, Puglia; Brasile. 603. La menzione di un sacerdote maschio, inoltre, è piuttosto strana. 40 – Cat. Tempio Corinzio di Pozzuoli (fig. È ancora visibile il perno di ferro che fissava la testina, spezzato allo stesso livello della frattura del collo, e dunque documentazione di un primo restauro del pezzo, successivamente rottosi anche nella parte inferiore. 14Prende così forma il quadro di un’epoca, tra la tarda repubblica ed i primi anni dell’impero, nella quale Puteoli e la costa flegrea, con i loro mercanti d’arte e gli artisti greci ad essi collegabili, spesso addirittura trapiantati qui, svolgono un ruolo di primo piano nella diffusione e nel commercio di statue marmoree, derivandole direttamente da originali greci, e contribuendo così alla formazione del linguaggio figurativo romano nonché all’elaborazione delle strategie di comunicazione attraverso le immagini stesse sviluppate dalle élites dirigenti ai massimi livelli. cm 4.5; spess. 6 Zancani Montuoro 1933, p. 45. S.19, Pozzuoli, cantieri S.O.Fer 1972 (Foto S.A.N.). S.3, fig. 1Lo studio che segue deriva, come altri contenuti in questo stesso volume, dai dati raccolti sull’abbondantissimo materiale preso in considerazione durante il lungo lavoro di progettazione ed allestimento del nuovo Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia. Tempio Corinzio di Pozzuoli, particolare (foto F. Demma). da cm 38 a cm 29; spess. cm 1.5: lungh. da cm 35 a cm 26; spess. Fig. 320454Alt. Origini del Cognome Parigi. Nella maggior parte della varianti e derivati si tratta di cognomi con alla base un soprannome di tipo etnico legato per un motivo o l’altro come l’aver vissuto o provenire o recarsi abitualmente per lavoro o per il commercio, come toponimo della capitale francese Parigi, chiamata nel Medioevo Paris o Parisci. EAA IV 176, s.v. cm 2,5; S.33: alt. Lo studio che segue deriva, come altri contenuti in questo stesso volume, dai dati raccolti sull’abbondantissimo materiale preso in considerazione durante il lungo lavoro di progettazione ed allestimento del nuovo Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia. 69Anche questa testina appare fluitata e corrosa da una lunga permanenza in ambiente umido. Iniziò così il recupero dei marmi appartenenti ad un imponente edificio con ninfeo che, a partire dall’epoca Severiana, aveva presentato allo sguardo di chi entrava nel sinus baiano dal mare una formidabile quinta architettonica a più ordini sovrapposti2. 45; 46; 49; 50). S.14 e fig. Fig. 36 – Cat. 7)47. lesbio continuo, sono di difficile identificazione; mentre il cat. Parisi, una nobile famiglia italiana di origine francese durante il regno normanno si stabilì in Sicilia, dove oggi il cognome è largamente diffuso. L’imperatore aveva forse in quell’occasione favorito in qualche modo gli abitanti di questo quartiere, che ricambiarono dedicandogli una statua. VII, 23; Pl., NH XXXVI, 32; Orat., Sat. Fig. 40-41; cat. cm 30; largh. 1, Roma, 2005 (Monografie della rivista Archeologia classica, 2), Vollkommer I-II: R. Vollkommer (ed. Una fa discendere il cognome direttamente da Paris, toponimo della città di Parigi, un'altra dalla popolazione gallica dei Parisii, che anticamente abitava la Normandia, un'altra ancora dal nome greco Paris (Paride). 2-3)4. 30 – Cat. 55fig. I materiali, una significativa scelta dei quali è esposta nella sala 36, sono stati oggetto di semplici accenni in diverse pubblicazioni, ed anche il catalogo generale del museo baiano, che pure riporta tutti i dati dei singoli pezzi esposti, ha potuto ospitare una semplice scheda d’insieme relativa all’intero contesto ed a tutti i reperti rinvenuti nella zona54. Tipi 4-7. In questa sezione le schede dei reperti rinvenuti nel xix secolo sono identificate da un numero progressivo preceduto dalla lettera A (= Armstrong), mentre una S individua i pezzi rinvenuti circa un secolo più tardi nell’area S.O.Fer. 54 – Cat. 53)53, alcuni pezzi sbozzati o non finiti chiarirono che si era davanti agli scarti di un’officina di marmisti. Dunque, un altro elemento per la riparazione di una statua danneggiata. 36-7), mentre altri piccoli oggetti possono essere identificati come frammenti di trapezofori o di vasi marmorei (catt. Per un panorama generale si veda Gasparri 1994. 33-35): oggetti di bottega inutilizzati che finirono nel riempimento necessario a rialzare il pavimento dell’officina, minacciata dal bradisismo. Il perno metallico sulla parte posteriore della zampa indica che il pezzo doveva essere adoperato per un restauro. P. IVA 03970540963. L’imperatore aveva forse in quell’occasione favorito in qualche modo gli abitanti di questo quartiere, che ricambiarono dedicandogli una statua. Landwehr 1988; Adamo Muscettola in Puteoli 1993; Gasparri 1995; Valeri 2005; Zevi, Valeri 2008, contra Vollkommer I, p. 404, s.v., che dice Karos proveniente da Putea ). S.2, Pozzuoli, cantieri S.O.Fer 1972. cm 8; largh. 29 Che si tratti di una statua sembra suggerito dalle parole «posita» e «dedicata» riferite al dono sorretto dalla base iscritta e non esplicitamente menzionato nel testo. 8L’atelier, al momento del suo trasferimento da Atene – verosimilmente in età augustea – iniziò la sua attività riproducendo modelli della seconda metà del v secolo a.C. e utilizzando per le copie esclusivamente marmo pentelico.
Antonio Socci Mary Socci, 27 Marzo Cosa Si Festeggia, Caterina Da Siena Sceneggiato Camilleri, Santa Prassede Orari, Sant'agostino Mare Hotel, Cardiologi A Formia, Ulà Tirso Oristano Distanza, Olio 31 In Farmacia, Via Crucis Meditata Breve, Ristoranti Aperti Torino Fase 2,