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il ratto di proserpina nell'arte

The Rape of Proserpina (Italian: Ratto di Proserpina) is a large Baroque marble sculptural group by Italian artist Gian Lorenzo Bernini, executed between 1621 and 1622. At the end of the myth, Giove finds an agreement with Pluto: Proserpina will stay six months on Earth with her mother Cerere, and other six months in Hades with Pluto. Arte - Opere - Artisti. La storia di Proserpina e Plutone è di certo tra le più belle che la mitologia ci abbia regalato. L’osservatore riesce a percepire la morbidezza della carne cedente alla pressione. Consulta la pagina: Tesi, tesine o mappe concettuali. Invece la sola statua è alta circa 122 cm. Gian Lorenzo Bernini 1621-1622 Marmo 255 cm Roma - Galleria Borghese L’imponente gruppo scultoreo del Ratto di Proserpina, alto 2 metri e 55 centimetri, è oggi conservato a Roma nella Galleria Borghese e fu scolpito tra il 1621 e il 1622 dalla mano dell’architetto, pittore e scultore Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte. Dove si trova: Galleria Borghese, Roma. / Così disse, e allargando le braccia cercò / di fermarli. Idea e progetto, Tonio Di Carlo. Analizzare attentamente un’opera o un’immagine è un gesto rivoluzionario perché si offre come un atto di consapevolezza e ci da la possibilità di decidere il nostro futuro. Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail. caravaggio, bernini, borromini. Un articolo che lo analizza nei dettagli. Le due forze si contrastano nella colluttazione, portando le due figure in un complesso groviglio, creando una vera e propria spirale. Uno dei maggiori studiosi di Bernini, Maurizio Fagiolo dall’Arco, ha dedicato attenzione alla figura del Cerbero, che assurgerebbe anche a un ruolo simbolico: “una singolare invenzione è quel Cerbero sul quale il gruppo scultoreo si appoggia: le tre teste del mitico mostro vogliono anche indicare la complessa costruzione dinamica del gruppo, le tre direzioni dello spazio”. Il soggetto è legato al tema del ciclo delle stagioni; secondo il mito infatti il Dio dell’Oltretomba si invaghisce a tal punto della bella Ninfa, figlia di Giove e Cecere, dea del raccolto, da decidere di rapirla e farne la propria sposa. Ratto di Proserpina: the story The story of Proserpina and Pluto is one of the most beautiful tale that mitology has left us. Differentemente dalla sua produzione futura, in questo Bernini ratto di Proserpina, non ha imposto un vero e proprio punto di vista privilegiato per ammirare la scultura, bensì tutto il gruppo è visionabile da tutte le direzioni, permettendo di ammirarne tutti i dettagli. Il Ratto di Proserpina fu il secondo dei quattro gruppi borghesiani, e Bernini iniziò a lavorarci alcuni mesi dopo aver completato il primo, l’Enea, Anchise e Ascanio, terminato nel 1619. In particolare, Wittkower ha suggerito come, nel vincolare il Ratto di Proserpina alla lettura della classicità operata da Annibale Carracci, si possa individuare il punto di passaggio dal manierismo al barocco. Sebbene l’opera appaia come un groviglio di figure collocate a spirale, essa ha un punto di vista privilegiato, ovvero quello frontale in modo da renderne riconoscibili i personaggi e da farne cogliere allo spettatore la dimensione di profondità. Bernini was only 23 years old at its completion. Nel 1606, il cardinale aveva avviato i lavori di costruzione della sua villa, quella che è nota come Villa Borghese Pinciana ed è oggi sede della Galleria Borghese, e ovviamente occorreva decorarla nella maniera più acconcia: le prime realizzazioni del giovanissimo Bernini avevano attirato l’attenzione dei più esigenti collezionisti, tanto che Scipione Borghese, già nel 1618 (l’artista aveva allora soltanto vent’anni), lo ingaggiò col preciso scopo di realizzare dei gruppi scultorei da inserire nella nuova villa. “Ratto di Proserpina” Gian Lorenzo Bernini. Consulta la pagina: Didattica online. Questo è il racconto del momento del rapimento nelle Metamorfosi di Ovidio, qui nella traduzione di Mario Ramous: “Proserpina / si divertiva a cogliere viole o candidi gigli, ne riempiva con fanciullesco zelo dei cestelli e i lembi / della veste, gareggiando con le compagne a chi più ne coglieva, / quando in un lampo Plutone la vide, se ne invaghì e la rapì: / tanto precipitosa fu quella passione. La figlia di Giove e Cerere stava raccogliendo fiori presso il lago di Pergusa nei dintorni di Enna. Il Ratto rimase tuttavia poco tempo all’interno della villa poiché egli stesso decise poco dopo di donarlo per cause ignote al cardinale Lodovico Lodovisi. Il Ratto di Proserpina, gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini, è un’altra delle rappresentazioni più emozionanti della violenza subita dalle donne. C’è infatti un inventario del cardinale Ludovisi, datato 2 novembre 1623, che cita l’opera come “una Proserpina di marmo che un Plutone la porta via alto palmi 12 in circa et un can trifauce con piedistallo di marmo con alcuni versi di faccia”. / Dai flutti emerse la ninfa sino alla vita, / riconobbe la dea: ’Non andrete lontano,’ disse; / ’genero di Cerere non puoi essere, se lei non acconsente: / chiederla tu dovevi, non rapirla. Il ratto di Proserpina è una statua a tutto tondo. Il gruppo è strutturalmente sostenuto da tre basi rappresentate dalle gambe di Plutone e dal corpo seduto del cane a tre teste. È stato poi da molti individuato, oltre a Giambologna, un altro precedente manierista, meno noto: è un bronzetto, databile attorno al 1587, di Pietro Simoni, detto Pietro da Barga (documentato dal 1571 al 1589), che raffigura proprio il Ratto di Proserpina e ch’è oggi conservato al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Abbiamo già potuto apprezzare moltissimo dello stile e dell’abilità del Bernini attraverso l’analisi de “Enea, Anchise e Ascanio“, ed oggi scopriremo tutti i dettagli del “Ratto di Proserpina”. d.C.; marmo pentelico, altezza 181 cm; Firenze, Uffizi), Arte romana, Centauro cavalcato da Amore (I - II sec. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. The story of Proserpina and Pluto is one of the most beautiful tale that mitology has left us. / Tra le fonti Cìane e Aretusa Pisea c’è un tratto di mare, / che si restringe, racchiuso com’è tra due strette lingue di terra: / qui, notissima fra le ninfe di Sicilia, / viveva Cìane e da lei prese nome anche quella laguna. Di lei s’invaghì Plutone (Ade), il dio degli inferi, che volle a tutti i costi farla sua. Il Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini (1621-1622, conservato alla Galleria Borghese) è un capolavoro fondamentale per la nascita del barocco. Maria Grazia Bernardini, Claudio Strinati (a cura di). Commenta sul gruppo Facebook: Ritratto di María Luisa de Borbón y Vallabriga di Francisco Goya è uno dei molti ritratti che l'artista realizzò per la famiglia aristocratica. Carattere fondamentale del suo periodo giovanile è la predilezione per la rappresentazione del momento transitorio, fuggevole. Nonostante sia una delle prime sculture di Bernini, l’opera è perfettamente barocca. In più, non è Giove a chiedere a Plutone di riportare nel mondo dei vivi Proserpina, bensì Mercurio (Ermes), il messaggero degli Dèi ed in particolare di Giove (Zeus), il re. La prima innovazione riguarda, come già anticipato, il ritorno al punto di vista privilegiato: se l’opera di Giambologna era stata pensata per esser osservata da diverse posizioni, Bernini, al contrario, vuol far in modo che il riguardante osservi il gruppo frontalmente, collocandosi davanti ai due personaggi così da cogliere, contemporaneamente, le espressioni dei protagonisti (Cerbero incluso: la visione frontale fa sì che una delle teste sporga dietro il piede sinistro di Proserpina) e il loro muoversi concitato. ( Chiudi sessione /  L’opera scultorea che il cardinale Scipione Borghese commissiona al giovane Gian Lorenzo Bernini (che ha compiuto da poco vent’anni), rappresenta il momento più intenso dell’intera storia: l’esatto istante in cui Proserpina viene rapita. L’opera di cui andremo a parlare oggi ha consacrato il Bernini come uno degli artisti più abili nella lavorazione del marmo, e grazie agli stupefacenti dettagli che scopriremo, questo gruppo scultoreo è uno dei più popolari al mondo. Fu chiamato l' "Orbetto", in quanto da ragazzino accompagnava il padre ovunque (rimasto cieco a … L’opera fu commissionata dal cardinale Scipione Borghese affinché, una volta ultimata, venisse esposta nella galleria della  propria villa privata fuori Roma. 15-feb-2016 - Esplora la bacheca "Ratto di Proserpina" di Lory Jean su Pinterest. Gli autori di questo articolo: Federico Giannini e Ilaria Baratta. La scultura rimase per secoli di proprietà dei Ludovisi: quando la villa divenne di proprietà pubblica e fu demolita per permettere la costruzione di strade ed edifici nel quartiere di via Veneto, la collezione fu in gran parte acquisita dallo Stato. The myth, as we can see, explains the changhing of seasons on Earth. Proserpina si dimena cercando inutilmente di sfuggire a quelle mani implacabili. Questo dettaglio unito alla lacrima silenziosa visibile sul volto della Ninfa mostrano eccezionale realismo e una profonda attenzione ai dettagli ricercata dallo scultore barocco. A priggish couplet from Maffeo Barberini, future pope Urbano VIII, is engraved on the base, in order to give an edifying meneang at the sculpture, that could have been criticized because of its extreme sansuality (the same problem was solved in a similar way also with the artwork of Apollo and Dafne). L’espressione bramosa e vagamente estatica di lui tradisce un leggero moto di fatica: se si leggesse soltanto il suo sguardo, forse si potrebbe pensare che la figlia di Cerere possa riuscire a liberarsi, prima o poi. Da allora sono passati più di cent’anni, e il Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini continua a sorprendere, affascinare e meravigliare generazioni di visitatori che giungono da ogni parte del mondo per ammirare il capolavoro germinale del barocco e l’eccelso genio del suo autore. © ADO – analisidellopera.it – Tutti i diritti riservati. Il Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini interpreta il mito classico che narra il rapimento della giovane da parte di Plutone innamorato di lei. Verifica dell'e-mail non riuscita. Il Ratto di Proserpina è un gruppo scultoreo di Gian Lorenzo Bernini esposto nella Galleria Borghese di Roma. Inoltre la concezione della struttura compositiva suggerisce all’osservatore di girare con lo sguardo intorno ai due protagonisti. Infatti, all’ottobre di quell’anno risale un documento che attesta la consegna di un grande blocco di marmo alla bottega di Pietro Bernini (Sesto Fiorentino, 1562 - Roma, 1629), padre di Gian Lorenzo: è presumibilmente quello da cui avrebbe preso forma il Ratto di Proserpina, che fu cominciato nell’estate del 1621. Il figlio di Saturno non trattenne più la sua rabbia: / aizzando i terribili cavalli, brandisce con tutto il vigore / del braccio lo scettro regale e l’immerge nelle profondità / dei gorghi: a quel colpo un varco sino al Tartaro si aprì nella terra / e il cocchio sprofondò nella voragine scomparendo alla vista”. Elisa Configliacco Bausano, ci offre una lettura approfondita e professionale del fenomeno, utilizzando l'opera dell'artista statunitense come spunto per alcune riflessioni. Grazie infinite per l’analisi che fai alle opere d’arte, cordiali saluti. ( Chiudi sessione /  Così, lei non può far altro che lanciare un grido che lascia trasparire, allo stesso tempo, la vergogna per esser stata denudata (notiamo infatti il velo che le scivola dal corpo rivelando le sue forme morbide: una fedele trasposizione del dettaglio del racconto di Ovidio), il terrore per la violenza che sta subendo, lo sconforto nel realizzare che nessuno la può aiutare. Il “Ratto di Proserpina” Bernini, nonostante la giovane età dello scultore, si propone come un’opera pienamente barocca, pomposa e dinamica, senza che venga tralasciato alcun dettaglio: basti notare la presenza di Cerbero sotto le due figure, che con le sue tre teste si assicura che nessuno possa interferire nel rapimento. Per far fronte ad un eventuale critica relativa all’accentuata sensualità (problema risolto analogamente anche in Apollo e Dafne), sul piedistallo viene inciso un distico moraleggiante di Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII, inteso a conferire un significato edificante alla scultura. Si potrebbe trovare un riferimento classico anche per la testa di Plutone: in particolare, l’artista potrebbe aver tratto ispirazione dal Centauro cavalcato da Amore, un marmo romano oggi al Louvre ma all’epoca nella straordinaria raccolta di Scipione Borghese. Ancora qualche giorno di pazienza, grazie per la tua visita! ufficiale Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte. It depicts the abduction of Proserpina, who is seized and taken to the underworld by the god Pluto. trucheck.it_il-ratto-di-proserpina-di-bernini.doc 162.5 Kb. Suggerimenti e link utili per implementare una corretta didattica online o didattica a distanza, nel periodo di emergenza virus. L’opera uscì dalla bottega di Gian Lorenzo Bernini nel settembre del 1622 e fu subito trasportata presso la villa pinciana di Scipione Borghese. Oggi scopriremo da vicino uno dei lavori più famosi e conosciuti di sempre del maestro scultore Gian Lorenzo Bernini. Buongiorno, volevo segnalare un errore nella battitura del nome della dea del raccolto e madre di Proserpina: non è Cecere ma Cerere. Solo nel 1908 il Ratto di Proserpina fu acquistato dallo Stato italiano ed esposto nella sua sede originaria, trasformata in museo solo sei anni prima. Scipione Borghese era rimasto molto soddisfatto del primo gruppo, e aveva pertanto deciso di proseguire la collaborazione con Bernini, commissionandogli un’ulteriore scultura di soggetto mitologico, ancora una volta tratto dalla letteratura latina. I personaggi rappresentati da Bernini Gian Lorenzo scultore sono Plutone e Proserpina, personaggi appartenenti alla tradizione romana e che fungono da protagonisti per un mito narrato all’interno delle “Metamorfosi” di Ovidio (in questo testo ci sono anche altri miti di cui ci siamo occupati, come Apollo e Dafne riassunto) . Leggi il seguito…. Cat: Arte Materie: Riassunto Dim: 10.28 kb Download: 627 Voto: 3. Despite of being one of the firsts Bernini’s sculptures, the work is in perfect Baroque style. Il Ratto di Proserpina di Bernini, alle origini del barocco. Modifica ), Mandami una notifica per nuovi articoli via e-mail. Approfondisci la lettura consultando le schede delle altre opere di Gian Lorenzo Bernini intitolate: Consulta la pagina dedicata alla scultura di Gian Lorenzo Bernini, Ratto di Proserpina, sul sito della Galleria Borghese di Città. Dimensioni: 255 cm. Riprova. Il Ratto di Proserpina si trova a Roma, esposto presso la Galleria Borghese. Ai piedi dei protagonisti si hanno lo scettro e il cane Cerbero, tricipite guardiano degli inferi, esso guarda in tutte le direzioni, affinché il rapimento non fallisca. Su questa straordinaria scultura, uno dei vertici della storia dell’arte mondiale, sono state spese centinaia di pagine: molti sono stati gli studiosi che hanno cercato di rendere, affidandosi alla sola potenza evocativa della penna, la forza dell’impareggiabile virtuosismo berniniano. Secondo Winner, il bronzo di Pietro da Barga può “essere interpretato come una ricostruzione umanistica del perduto gruppo bronzeo di Prassitele”, e di conseguenza Bernini, che conosceva tanto Vasari quanto Pietro da Barga, probabilmente volle proporre un proprio tentativo di riportare in vita la scultura di Prassitele. Nel Ratto delle Sabine è chiarissimo che la spirale su cui è costruito il gruppo non tende a fare dilatare la spazialità interna del gruppo, e gli arti che vengono fuori sono estrapolazioni allo stesso modo delle statue messe nelle nicchie da cui viene fuori un braccio, una gamba e la testa stessa; ossia sono mentalmente ricomprese e riassorbite nelle nicchie, così il gruppo del Giambologna e riassorbito nella spirale generatrice del gruppo stesso”. Quel che è certo, è che sulla base originale dell’opera, scolpita nel luglio del 1622 dall’intagliatore Agostino Radi e oggi perduta (l’attuale è stata realizzata nel 1911 dallo scultore Pietro Fortunati), compariva un distico latino che recitava “Quisquis humi pronus flores legis, inspice saevi / me Ditis ad domum rapi” (“O tu che, chino, raccogli fiori, guarda me / che vengo rapita nella dimora del crudele Dite”). Ursula Schlegel ha descritto con buona efficacia lo svolgersi del rapimento: “Il Plutone voluto dal Bernini sopraggiunge da dietro, per cogliere Proserpina ignara, e la afferra e la blocca con entrambe le braccia mentre il suo scettro naturalmente in questa azione cade a terra. In merito al necessario confronto con il Ratto delle Sabine del Giambologna (Douai, 1529 - Firenze, 1608), alle parole di Brandi facevano eco quelle di André Chastel: “basta confrontare il Ratto di Proserpina di Bernini con il Ratto delle Sabine del Giambologna, di mezzo secolo precedente, per rendersi conto di come Bernini espanda in tutti i sensi i limiti del blocco, apra la composizione in tutte le direzioni, rifiuti la dispersione dell’attenzione a cui cedeva la scultura manierista, e torni al principio dell’unitarietà del punto di vista e, pertanto, dell’azione”. Il soggetto di quest’opera del Bernini è tratto da un passo delle Metamorfosi di Ovidio. della Misericordia, Bozzetti per la Fontana dei Quattro Fiumi, Elefantino della Minerva (Pulcino della Minerva) / Busto di Costanza Bonarelli / Santa Maria Maddalena / Busto di papa Gregorio XV Ludovisi / Busto di Francesco I d'Este / Altare del Santuario di N.S. L’unica speranza, per lei, è quella di protendersi in avanti: Bernini la coglie, infatti, mentre tenta un movimento spingendosi con le spalle e aiutandosi col braccio. Lorenzo Bernini scolpì il Ratto di Proserpina all’età di circa 23 anni tra il 1621 e il 1622. The word "Rape" is the traditional translation of the Latin raptus, "seized" or "carried off", and does not refer specifically to sexual violence. Roma, Galleria Borghese. It depicts the abduction of Proserpina, who is seized and taken to the underworld by the god Pluto. Dimensioni: 255 cm. Il “Ratto di Proserpina” di Gianlorenzo Bernini è stato commissionato dal Cardinale Scipione Borghese, il quale richiese esplicitamente questo gruppo scultoreo ad un Bernini poco più che ventenne, il quale andava affinando il proprio stile, che però già mostrava delle potenzialità che nessun altro scultore aveva palesato fino a quel momento. Tuttavia, la ragazza aveva già mangiato dei chicchi di melograno, il cibo dei morti: per tale ragione, non poté fare definitivamente ritorno nel mondo dei vivi. La statua raffigura un uomo anziano ma possente che solleva una giovane donna. La data dell’ultimo aggiornamento della scheda è: 3 marzo 2020. Appare dunque probabile che il componimento del futuro pontefice abbia potuto in qualche modo suggerire la scelta del soggetto. La cultura classica è visibilissina nel modo con il quale ha organizzato le tre figure, che danno luogo latamente ad una spirale che però è molto meno accentuata e regolarizzata di quanto non avvenga, ad esempio, nel Ratto delle Sabine del Giambologna. L’intento del Bernini è appunto quello di bloccare l’azione al culmine del suo svolgimento, affinché quel momento di intenso pathos e drammaticità risulti impresso, immobile nel marmo bianco per l’eternità. Il Ratto di Proserpina nell’arte Pensando al ratto di Proserpina è impossibile non associare il mito alle sue rappresentazioni nell’arte: numerose e varie, tutte rendono giustizia alla bellezza di Proserpina e alla ferocia di Plutone che la rapisce. Infine, per trovare un accordo, Giove, in seguito da il rapimento di Proserpina, decide che quest’ultima da quel momento in poi avrebbe passato sei mesi sulla terra con sua madre Cerere, ed altri sei con Plutone negli Inferi: in questo modo, quando Proserpina era in compagnia della madre, i raccolti sarebbero stati abbondanti e rigogliosi, mentre quando la donna sarebbe stata con Plutone, il raccolto sarebbe stato secco ed improduttivo; questa è la spiegazione mitologica dell’alternanza delle stagioni sulla Terra. Ho corretto immediatamente l’errore. Il mio obiettivo è far scoprire i capolavori e la bellezza dell'arte nell'era digitale. Il tentativo però è vano: anche perché, peraltro, Ade ha portato con sé Cerbero, il mostruoso cane a tre teste, guardiano degli inferi, pronto a bloccare Proserpina da dietro e, muovendo le tre teste in tre direzioni diverse, attento a verificare che nessuno sopraggiunga per ostacolare i piani di Ade. 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"Nel Plutone e Proserpina“, ha scritto Wittkower, ”Bernini guardò l’antichità classica con gli occhi di Annibale. della Misericordia / Bozzetti per la Fontana dei Quattro Fiumi, ARTE.it è una testata giornalistica online iscritta al Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma al n. 292/2012 | Direttore Responsabile Luca Muscarà | © 2020 ARTE.it | Tutti i diritti sono riservati, Elefantino della Minerva (Pulcino della Minerva), Monumento Funebre di Urbano VIII Barberini, 1644 | China acquarellata su carta foderata, I gatti nell'arte: 7 imperdibili dipinti da riscoprire, Dagli Uffizi alla Basilica di San Pietro, dal giovane Picasso a Dalì: la settimana in tv su Sky, Rai, Netflix, Sette capolavori inediti del MANN svelati in anteprima dagli scatti di Luigi Spina, Le iniziative online del Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Cattedrale di Santa Maria Assunta (Duomo di Siena), Museo Civico Medievale in Palazzo Ghisilardi, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro. Era il 1901, e il Ratto di Proserpina, come tante altre statue della collezione Ludovisi, venne sistemato nel Museo delle Terme di Diocleziano: fu nel 1908 che si decise di spostarlo alla Galleria Borghese, così che potesse raggiungere gli altri gruppi borghesiani di Bernini. In questo articolo troverete tutti i dettagli sul “Ratto di Proserpina” Bernini, inclusa la committenza, informazioni tecniche ed ovviamente un’approfondita descrizione della scultura, in modo tale da avere una panoramica completa sul capolavoro di Gian Lorenzo Bernini. Artist: Gian Lorenzo Bernini La bellezza voluttuosa e insieme fredda del corpo di Proserpina trova strette analogie con la volta della Galleria Farnese, e lo stesso vale per le anatomie ipertrofiche del suo seduttore. Suggerimenti? E in questo la veste della dea, compressa, in parte si discosta dal corpo svolazzando al di sopra della spalla destra, e in parte ricade tra lei e il braccio sinistro di Plutone in molti groppi di pieghe dietro al dorso della dea e tra le sue gambe. Inoltre la struttura complessa del gruppo crea diverse sovrapposizioni di forme. Per rispondere, Winner aveva sfogliato l’edizione giuntina (1568) delle Vite di Giorgio Vasari, aperta da una lettera dello storico Giovanni Battista Adriani (Firenze, 1511 - 1579) in cui si dice che il grande scultore greco Prassitele “fusse tenuto maggior maestro” e avesse realizzato, tra le altre opere, una “rapina di Proserpina”. Con il braccio destro egli circonda le sue gambe all’altezza della coscia, tenendola strettamente con la sinistra alla vita. La meraviglia del Ratto di Proserpina fu oggetto anche delle attenzioni di Cesare Brandi, che durante le sue lezioni di storia dell’arte rivolse un invito ai suoi studenti, per comprendere donde originasse la potenza dell’opera del giovane Bernini: “se pensate alle proporzioni maggiori dal vero e all’estrema finitezza delle superfici, considerate l’impegno a cui il Bernini si sottometteva. Inoltre la testa di lui, con la capigliatura non-classica e con la barba, che quasi ricorda un cespuglio, è una precisa controparte marmorea delle cariatidi in finto marmo della Galleria. Nel ‘600 l’Italia diventò un luogo sempre meno adatto al libero esercizio di un’attività di … Se dunque per l’Enea, Anchise e Ascanio il riferimento letterario era Virgilio con la sua Eneide, per il nuovo gruppo il soggetto giungeva dalle Metamorfosi di Ovidio. Simili a questo. Lorenzo Bernini appena 22enne riuscì a rendere la morbidezza della pelle della giovane nel punto in cui Plutone afferra la sua gamba. L’accurata osservazione realistica e le influenze classiche sono subordinate alla disciplinata interpretazione dell’antico da parte di Annibale: fu questa la formula attraverso la quale Bernini liberò il suo stile dalle ultime vestigia del manierismo".

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