Il sistema dei premi collegati agli utili è adottato da buona parte delle imprese giapponesi, per cui alcuni ritengono il Giappone la patria della partecipazione agli utili. In questi modelli progresso tecnico e progresso organizzativo sono esaminati congiuntamente: si riesce in tal modo ad evidenziare gli elementi di complementarietà nell'impiego dei fattori produttivi che sono all'origine dell'organizzazione del lavoro e del progresso tecnico, inteso come mutamento organizzativo e ricerca di nuove complementarietà. Tale sistema si diffuse negli anni cinquanta come tentativo delle direzioni aziendali di tenere a freno un potenziale di conflittualità sindacale allora piuttosto temuto. Va ripetuto che in condizioni di concorrenza monopolistica le singole imprese non ottengono alcun vantaggio dall'adozione di schemi di partecipazione agli utili, anzi affrontano un rischio addizionale. Nei tre paesi di maggiore diffusione della partecipazione agli utili vennero anche istituiti enti a sostegno di questa istituzione (in Francia già nel 1879 venne istituita la Sociéte pour l'étude pratique de la partecipation aux bénéfices) e si ebbero prese di posizione ufficiali a suo favore, come ad esempio avvenne negli Stati Uniti sul finire degli anni trenta, a seguito di un'indagine svolta da una sottocommissione del Comitato sulle finanze del Senato.Sino ai tempi molto recenti anche la teoria economica ha trascurato, con poche eccezioni, la partecipazione ai profitti. : Libertà eguaglianza ed efficienza, Milano 1995).Mitchell, D.J.B., The share economy and industrial relations: implications of the Weitzman proposal, in "Industrial relations", 1987, XXVI, pp. – 1. agg. La partecipazione agli utili è molto diffusa - e incentivata tramite concessioni fiscali - anche in Canada, dove all'inizio degli anni novanta interessava quasi il 20% dei lavoratori, percentuale doppia rispetto a dieci anni prima. Entrambe godono di sgravi fiscali e contributivi. Nel 1992 quasi 10.000 aziende del Regno Unito attuavano qualche forma di partecipazione agli utili, coinvolgendo oltre 2 milioni di lavoratori. 465-469.Nuti, D.M., Profit-sharing and employment: claims and overclaims, in "Industrial relations", 1987, XXVI, pp. Anche uso razionale del denaro e di qualsiasi mezzo limitato, che mira a ottenere il massimo ... Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Da questa definizione emergono chiaramente le caratteristiche che differenziano la partecipazione agli utili da altri sistemi retributivi: la natura contrattuale, che la differenzia dalle erogazioni distribuite unilateralmente dal datore di lavoro; il carattere flessibile; l'estensione a tutti i salariati, che la differenzia dal cottimo individuale; la partecipazione agli utili e non alle perdite, che la differenzia dalla cooperazione. 1. : L'economia della partecipazione: sconfiggere la stagflazione, Bari 1985).Weitzman, M.L., Increasing returns and the foundations of unemployment theory: an explanation, in "Journal of post-Keynesian economics", 1985, VII, 3, pp. 763-783.Weitzman, M.L., The share economy: conquering inflation, Cambridge, Mass., 1984 (tr. : Le leggi della produttività in regime di concorrenza, in Nuova collana degli economisti, vol. La partecipazione agli utili nella teoria economicaCome già è stato sottolineato (v. § 1), la teoria economica della partecipazione agli utili si è sviluppata lungo direttrici molto diverse, tanto da spingere un autore (v. Kruse, 1993) a parlare di due differenti 'teorie': la 'teoria della produttività' (che sottolinea gli aspetti microeconomici di incentivazione attivati dalla partecipazione agli utili) e la 'teoria della stabilità' (che esamina gli effetti macroeconomici di stabilizzazione della domanda di lavoro). 787-804.Weitzman, M.L., Some macroeconomic implications of alternative compensation systems, in "The economic journal", 1983, XCIII, dicembre, pp. 139-169.Potestio, P., Una nota sul modello di economia partecipativa di M. Weitzman, in "Politica economica", 1986, II, 3, pp. it. 3. 1.3) nell'ambito della riflessione sui prerequisiti istituzionali necessari per il buon funzionamento della partecipazione agli utili. Alcune descrizioni di esperienze di partecipazione agli utili in singole imprese (ad esempio, parecchie tra quelle contenute in Vaughan-Whitehead e altri, v., 1995) suggeriscono che la fonte dell'aumento di produttività determinato dalla partecipazione agli utili risiede proprio nella possibilità di disegnare contratti mirati alla soluzione di problemi di riorganizzazione aziendale nei quali l'adesione dei lavoratori al cambiamento è incentivata con adeguati schemi di partecipazione ai risultati dell'impresa. : La teoria dei salari, in Lavoro, a cura di C. Arena, Torino 1936, pp. Esse reagiscono pertanto alla caduta della domanda licenziando una parte dei lavoratori; a livello aggregato la domanda risulta ulteriormente depressa, a causa dei mancati consumi dei lavoratori disoccupati. Flessibilità è però cosa ben diversa dal mero contenimento delle retribuzioni. Un'altra risposta a questa critica (v. Mitchell, 1987) travalica il terreno di analisi dell'economia per sconfinare in quello delle relazioni industriali: i lavoratori, e i loro rappresentanti sindacali, si impegnano a non utilizzare il loro potere di mercato in cambio del mantenimento di elevati livelli occupazionali.L'altra critica avanzata contro l'ipotesi della stabilizzazione della domanda di lavoro attraverso la partecipazione agli utili è che il processo di riaggiustamento da essa descritto non può nulla né contro la disoccupazione 'classica' (derivante dall'esiguità dei beni capitali disponibili nell'economia rispetto al numero dei lavoratori da occupare o dall'inadeguatezza dei lavoratori disoccupati a coprire i posti di lavoro disponibili) né contro la disoccupazione 'keynesiana' (dovuta a carenza di domanda non risolvibile attraverso riduzioni dei salari e dei prezzi); in entrambi i casi la curva del ricavo marginale (data dal prodotto tra prezzi di vendita e quantità prodotta con l'impiego dell'ultima unità di lavoro prodotta e venduta) crolla a zero e non vi è alcun valore positivo del salario marginale in grado di compensare tale caduta (v. Nuti, 1986; v. Potestio, 1986).Non è stato invece studiato il ruolo che la partecipazione agli utili può svolgere nel processo di formazione e riassorbimento della 'disoccupazione tecnologica', quella disoccupazione, cioè, che si verifica quando il processo tecnico ha luogo attraverso l'introduzione di nuove macchine che, almeno inizialmente, rendono superflui una parte dei lavoratori precedentemente impiegati. Quando poi la caduta esogena della domanda si esaurirà, le imprese ritorneranno alla situazione di equilibrio di lungo periodo preesistente: i prezzi ritorneranno al livello iniziale, così come i profitti e le retribuzioni totali (parte fissa + parte variabile).Weitzman ritiene che l'adozione di schemi di retribuzione basati sulla partecipazione agli utili debba essere incentivata attraverso sovvenzioni pubbliche in quanto gli operatori privati non hanno incentivi a metterla in atto; data l'ipotesi di concorrenza monopolistica, le imprese ottengono il medesimo profitto sia con retribuzioni fisse sia con contratti di partecipazione agli utili. a) Partecipazione agli utili e produttività del lavoroAdam Smith individuò nella divisione del lavoro - determinata dall'ampliamento dei mercati di sblocco - la fonte dalla quale trae origine ogni incremento di produttività. anche Autogestione e cogestione; Capitalismo; Concorrenza; Cooperazione; Distribuzione della ricchezza e del reddito; Economia e politica del lavoro; Monopolio e politiche antimonopolistiche; Operai; Profitto; Salari e stipendi). 4. A tale fine occorre: "che i partecipanti non temano dalla partecipazione alcuna conseguenza sfavorevole alle dimensioni del loro salario o stipendio normale", né "alcuna conseguenza sfavorevole alla loro mobilità ed indipendenza morale rispetto all'impresa; che essi siano incoraggiati dalla partecipazione ad interessarsi meglio del lavoro che loro è affidato e a sentirsi parte operante dell'impresa, così da assumere eventuali iniziative di proposte e suggerimenti; infine, che essi abbiano fiducia nella dirittura morale dell'imprenditore" (p. 227).In definitiva, "se la partecipazione deve poter funzionare bene, non può non accompagnarsi ad un certo grado di controllo da parte operaia", che però può essere fruttuoso soltanto se attuato come "coronamento di uno stato preesistente di reciproca stima e fiducia". L'idea che sta alla base delle analisi sulla democrazia economica è che le caratteristiche di flessibilità ed efficienza del modo di produzione capitalistico vadano combinate con istituzioni tendenti: a) al controllo dei monopoli; b) a favorire l'espansione dello 'stato del benessere' e determinare una distribuzione più egualitaria del reddito e della ricchezza; c) al perseguimento della piena occupazione; d) allo sviluppo di modelli partecipativi nella gestione delle imprese; e) alla promozione di valori di cooperazione e solidarietà.Non è nostra intenzione esaminare tutte le problematiche relative alla questione della democrazia economica. : I salari, Torino 1965).Einaudi, L., Lezioni di politica sociale, Torino 1949.Estrin, S., Pérotin, V., Wilson, N., Profit-sharing revisited: miracle, cure or mirage?, Labour market and social policy occasional paper, OECD, Paris 1996.Estrin, S., Wadhwani, S., Profit-sharing, in Current issue in labour economics (a cura di D. Sapsford e Z. Tzannatos), Basingstoke 1990, pp. Nel Regno Unito sono previsti parecchi schemi alternativi di partecipazione agli utili che comportano trattamenti fiscali privilegiati: le forme maggiormente diffuse sono quelle che prevedono la distribuzione di azioni ai dipendenti, spesso a condizioni privilegiate, con l'obbligo di non rivenderle per alcuni anni. La partecipazione agli utili è stata praticamente assente in Italia fino alla seconda metà degli anni ottanta, quando un consistente numero di aziende, stimate sul finire del 1990 in circa 300, con all'incirca 900.000 lavoratori interessati, ha inserito nei tradizionali contratti integrativi aziendali voci retributive che in forme varie collegavano le retribuzioni ai risultati economici dell'impresa. 473-490.Malinvaud, E., Jusqu'où la rigueur salariale devrait-elle aller? it. Perché un tale contratto sia applicato occorre pertanto che i lavoratori accettino questo cambiamento nella struttura del rischio (v. Sinclair, 1987, cap. Enciclopedia delle scienze sociali (1996). Le prime informazioni che si hanno sulla contrattazione aziendale successiva a questo accordo indicano che la contrattazione di voci retributive legate ai risultati dell'impresa tende ad assumere dimensioni più elevate rispetto a quella delle tradizionali voci retributive fisse.Parecchi tra gli schemi adottati nei vari paesi si trovano in realtà al limite tra partecipazione agli utili e altre forme di retribuzione variabile e partecipazione dei lavoratori al capitale azionario. Inoltre, nel caso di recessioni d) i lavoratori si impegneranno a fondo per ridurre i costi di produzione; e) essi aiuteranno altresì a selezionare i nuovi assunti, rifiutando i mediocri, per preservare il livello del loro salario; f) in definitiva, attraverso la partecipazione agli utili, sarebbe possibile superare il conflitto tra padroni e lavoratori (ibid., pp. 937-953.Weitzman, M.L., La partecipazione ai profitti come strumento di politica economica, in "Politica ed economia", 1986, XVII, 1, pp. Contextual translation of "partecipazione agli utili" into English. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera di Aristotele Politica ha anche a lungo indicato l’insieme delle dottrine e dei saperi che hanno ... economia 1-65.Keynes, J.M., The general theory of employment, interest and money, London 1936 (tr. Le differenti esperienze nazionaliLa copiosa letteratura che mette a confronto le diverse esperienze nazionali di partecipazione agli utili (v. Uvalic, 1991; v. Vaughan-Whitehead, 1995; v. OECD, 1995, che contengono analisi monografiche per paese e forniscono rassegne aggiornate dell'evoluzione del fenomeno) fornisce due indicazioni interessanti: a) i tipi di schemi adottati nei differenti paesi sono molto diversi, in quanto essi sono nati e si sono sviluppati conformandosi alle istituzioni contrattuali e legislative e ai sistemi di relazioni industriali nazionali; b) il numero dei contratti di partecipazione agli utili e dei lavoratori in essi coinvolti sta crescendo dall'inizio degli anni ottanta in molte tra le principali economie capitalistiche sviluppate, in particolare tra quelle europee. In generale, il fatto di prendere parte a una forma qualsiasi di attività, sia semplicemente con la propria presenza, con la propria adesione, con un interessamento diretto,... ùtile agg. utĭlis, der. IV, L'economia pura, a cura di G. Del Vecchio, Torino 1937, pp. 279-294.Georgescu-Roegen, N., Energy and economic miths, New York 1976.Gross, S.E., Bacher, J.P., The new variable pay programs: how some succeed, why some don't, in "Compensation and benefits review", 1993, XXV, 1, pp. Perché ciò accada, tuttavia, occorre che gli schemi di partecipazione finanziaria siano formulati con riferimento alle specificità delle singole aziende e, spesso, che siano adottati in combinazione con altre forme di partecipazione e codeterminazione. Il risultato maggiormente sottolineato dai modelli teorici sul tema è il pericolo che l'adozione di schemi di partecipazione agli utili spinga l'imprenditore a ridurre gli investimenti per non dover dividerne i frutti con i lavoratori (v. Meade, 1972 e 1986). 1-10.Bowles, S., Gintis, H., Gustafsson, B. Sono previste forme di partecipazione agli utili con pagamento differito nel tempo (partecipation aux fruits de l'entreprise) obbligatorie per tutte le imprese con più di 50 addetti e forme di partecipazione con pagamento immediato (intéressement) volontarie. La più adatta ci sembra quella fornita dal Consiglio superiore del lavoro francese nel novembre 1923 (riportata e commentata da Luigi Einaudi: v., 1949, p. 187): "la partecipazione agli utili è un contratto in virtù del quale il datore di lavoro si impegna a distribuire, in aggiunta al pagamento del salario normale, fra i salariati della sua impresa, una parte degli utili netti, senza partecipazione alle perdite". 423-447.Sinclair, P.J.N., Unemployment: economic theory and evidence, Oxford 1987 (tr. La possibilità di ingresso di imprese concorrenti farà sì che nel punto di equilibrio anche il costo e il ricavo medio siano eguali, di modo che ogni impresa si troverà ad avere profitti nulli, nel senso che dopo aver coperto i costi di produzione e vendita non otterrà altro che il rendimento minimo necessario a remunerare l'attività dell'imprenditore. I vantaggi forniti dal secondo sistema retributivo afferiscono all'economia nel suo complesso, non alla singola impresa.Questa descrizione del modo in cui la partecipazione agli utili stabilizza la domanda di merci - e per questa via la domanda di lavoro che da essa deriva - è stata oggetto di una precisazione e di non poche critiche.Riguardo alla prima, va sottolineato che il contratto tra impresa e lavoratori che sancisce il passaggio da un sistema a retribuzione fissa ad uno di partecipazione agli utili comporta un cambiamento nella struttura del rischio fronteggiato dai lavoratori: nei sistemi a retribuzione fissa i lavoratori non corrono alcun rischio riguardo al livello della loro retribuzione, ma possono perdere il posto di lavoro; nei sistemi di partecipazione agli utili si riduce per loro il rischio di perdere il posto di lavoro, ma aumenta il rischio di ricevere retribuzioni più basse di quelle previste. Lo studio del modo in cui la produzione viene organizzata rimase praticamente al di fuori dell'analisi teorica in quanto esso implica l'analisi del fenomeno dei rendimenti di scala crescenti, che non è compatibile con l'ipotesi di concorrenza perfetta (v. Sraffa, 1926).Nel paradigma teorico neoclassico e in una prospettiva microeconomica il contributo alla produzione di ognuno dei 'fattori' è esaminato separatamente e in condizioni statiche di tecniche produttive invariate. Nel secolo successivo Charles Babbage riprese e approfondì l'impostazione smithiana, estendendo il concetto di tecnologia fino ad inserirvi anche le capacità professionali (skills) dei lavoratori. Il programma di partecipazione agli utili dei dipendenti di Micron, in base a cui il 10 % dei profitti trimestrali veniva ripartito fra i lavoratori dell'impresa, è stato sospeso mentre gli alti dirigenti hanno optato per una riduzione della retribuzione del 10 %. Does it make a difference?, Kalamazoo, Mich., 1993.Leijonhufvud, A., Capitalism and the factory system, in Economics as a process: essays in the new institutional economics (a cura di R. Langlois), Cambridge, Mass., 1985, pp. Ci limiteremo a passare in rassegna tre questioni: 1) se la partecipazione agli utili debba essere affiancata da altre forme di partecipazione dei lavoratori alla formazione delle decisioni strategiche dell'impresa; 2) quali conflitti possono sorgere tra gruppi di lavoratori che abbiano differente convenienza a partecipare a tali schemi; e 3) quale rapporto vada istituito tra la partecipazione agli utili e la gestione delle politiche macroeconomiche.Riguardo al primo problema, alcuni autori (v. Meade, 1986; v., in particolare Nuti, 1991) sostengono che alla partecipazione agli utili vadano affiancate altre forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa: a) in quanto con il passaggio da sistemi a retribuzione fissa a sistemi a retribuzione variabile i lavoratori scelgono di sopportare una parte dei rischi dell'impresa; b) in quanto si ritiene che la partecipazione agli utili riesca più facilmente ad ottenere aumenti di produttività ampliando il livello di coinvolgimento dei lavoratori nell'attività dell'impresa (Ichniowski e Shaw - v., 1995 - forniscono indicazioni empiriche a sostegno di questa ipotesi). Il computer guida il cambiamento tecnico verso il ventunesimo secolo, Milano 1994).Georgescu-Roegen, N., Process analysis and the neoclassical theory of production, in "American journal of agricultural economics", 1972, LIV, 2, pp. : Lavoro per tutti o disoccupazione di massa? participazióne) s. f. [dal lat. Alcune considerazioni conclusiveNel corso degli ultimi due decenni la crescente intensificazione dei fenomeni di globalizzazione, produttiva e finanziaria, dell'economia mondiale e il superamento del paradigma tecno-economico fordista a seguito dell'espansione della tecnologia dell'informazione (v. Freeman e Soete, 1994) hanno comportato un rilevante aumento del grado di incertezza sopportato dalle imprese e hanno dato forza alle richieste di aumentare il grado di flessibilità - ossia, la capacità e rapidità nel reagire a situazioni di squilibrio (v. OECD, 1985) - dei mercati del lavoro. 1-17.Nordhaus, W., Can the share economy conquer stagflation?, in "Quarterly journal of economics", 1988, CIII, 1, pp. La compartecipazione agli utili dell'azienda. Passando ai paesi europei, in Francia la partecipazione agli utili si è molto diffusa nel dopoguerra sotto l'impulso di misure legislative iniziate con l'Ordonnance del gennaio 1959. L'insorgenza della cooperazione, Milano 1985).Babbage, C., On the economics of machinery and manufactures (1832), New York 1971 (tr. Ad esse aggiungeremo un terzo ambito di analisi teorica della partecipazione agli utili: l'analisi delle istituzioni in grado di massimizzarne gli effetti positivi e di smussare i conflitti di interesse che nascono dalla sua applicazione. Tagli ai costi monetari dei salari possono ridurre i prezzi monetari; e l'aspettativa di prezzi monetari decrescenti può far sì che si rinviino al futuro, e così si riducano, le spese monetarie per beni e servizi [...] ciò può rendere più intensa una recessione nel volume degli scambi, poiché porta a una riduzione anziché a un aumento della produzione e dell'occupazione [...]. La partecipazione agli utili permette quindi all'economia di superare disturbi esogeni che riducono la domanda senza avvitarsi in una crisi recessiva. These examples may contain colloquial words based on your search. D'altro canto, se la partecipazione agli utili favorisce la crescita della produttività, in particolare in situazioni di cambiamento tecnologico, ciò accresce le dimensioni dell'espulsione iniziale di lavoratori dal processo produttivo.Le indagini empiriche sulla capacità della partecipazione agli utili di stabilizzare la domanda di lavoro a fronte di cadute esogene della domanda effettiva non hanno fornito risultati univoci (v. OECD, 1995; v. Estrin e altri, 1996): ciò potrebbe però essere dovuto al fatto che spesso le condizioni ipotizzate dalla teoria - concorrenza monopolistica, rendimenti di scala crescenti, assenza di disoccupazione 'classica' e 'keynesiana' - non si verificano. Nella versione che abbiamo fornito sopra, l'accento era posto sul funzionamento del mercato delle merci vendute dalla singola impresa. tardo participatio -onis]. Translation for 'compartecipazione agli utili' in the free Italian-English dictionary and many other English translations. Ciò potrebbe spiegare come mai le forme di partecipazione agli utili che si sono sviluppate in differenti paesi, e che verranno brevemente esaminate nel prossimo capitolo, siano così diverse. 2. di Mario Biagioli Partecipazione agli utili sommario: 1. Le risposte per i cruciverba che iniziano con le lettere C, CO. 206-214.Vanek, J., The general theory of labor-managed market economies, Ithaca, N.Y., 1970.Vaughan-Whitehead, D. e altri, Workers' financial participation: East-West experiences, Genève 1995.Weitzman, M.L., Increasing returns and the foundations of unemployment theory, in "The economic journal", 1982, XCII, dicembre, pp. it. Le differenti esperienze nazionali. it. Dapprima in Giappone, successivamente in Francia, nel Regno Unito, negli Stati Uniti e, in misura minore, in Germania; spesso sostenute da interventi legislativi che stabilivano incentivi fiscali a loro favore. Sul mercato del lavoro il ricavo ottenuto dall'impresa attraverso l'impiego dell'unità marginale di lavoro eccede il costo marginale dell'unità medesima anche in equilibrio; il mercato del lavoro si trova quindi in una situazione di eccesso di domanda. Le percentuali più elevate di lavoratori interessati alla partecipazione agli utili si riscontrano in Messico, dove tali contratti sono stati resi obbligatori per legge dal 1985. von, Der isolierte Staat in Beziehung auf Landwirtschaft und Nationalökonomie (1826), II parte, Der naturgemäße Arbeitslohn und dessen Verhältnis zu Zinsfuß und zur Landrente, Rostock 1850.Uvalic, M., The pepper report: promotion of employee participation in profit and enterprise results in the member States of the European Community, Bruxelles-Firenze 1991.Vanek, J., Workers' profit participation, unemployment and the Keynesian equilibrium, in "Weltwirtschaftliche Archiv", 1965, XCIV, 2, pp. it. È probabile quindi che i lavoratori la cui occupazione è a maggior rischio preferiscano la partecipazione agli utili, mentre quelli che ritengono il loro posto di lavoro più sicuro preferiscano sistemi di retribuzione fissa (v. Meade, 1986). it. 265-290.Axelrod, R.M., The evolution of cooperation, New York 1984 (tr. Ci sembra utile esaminare le tre questioni separatamente. Cenni storici e definizione. In Germania la partecipazione agli utili è attuata quasi esclusivamente in combinazione con forme di azionariato dei dipendenti nel quadro del sistema di cogestione ivi operante, consente vantaggi fiscali e interessa circa 1.660 imprese, con 1,3 milioni di lavoratori coinvolti. Alcune considerazioni conclusive. La partecipazione agli utili nella teoria economica. Una breve panoramica su alcune caratteristiche delle esperienze nazionali può consentire una migliore comprensione di queste indicazioni.I paesi nei quali i contratti di partecipazione agli utili incontrano una maggiore diffusione sono: Giappone, Messico, Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania, Olanda e Italia. – 1. Nel complesso la partecipazione agli utili nel 1992 era applicata in più di 20.000 imprese e interessava 6,6 milioni di lavoratori. Intesa in questo senso più restrittivo, la partecipazione agli utili era adottata nel 1983 dal 15% delle imprese giapponesi e copriva il 30% dei lavoratori. ● Il concetto ... Distribuzione della ricchezza e del reddito, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. 51-56.Hicks, J.R., Theory of wages, London 1932 (tr. L'evoluzione del paradigma tecno-economico in direzioni diverse dai tradizionali principî ford-tayloristici ha spinto le imprese ad adottare strategie di gestione del personale fondate sulla promozione dello spirito di appartenenza all'impresa e sulla partecipazione piuttosto che sull'incentivazione dello "sforzo" (v. Gross e Bacher, 1993). Partecipano agli utili e ai rischi d'impresa. Egli riteneva che i lavoratori dovessero essere convinti, e non costretti, ad accettare i cambiamenti; in questa prospettiva la partecipazione agli utili - unita ad una maggiore consultazione e partecipazione dei lavoratori alle decisioni relative alle condizioni di lavoro - poteva svolgere, a suo avviso, una decisiva funzione di sostegno all'innovazione e allo sviluppo tecnologico. Ovviamente queste ipotesi sono incompatibili con l'assunzione walrasiana della perfetta informazione. Rimane, comunque, decisivo ciò che Luigi Einaudi scriveva cinquanta anni fa, e che James Meade non si è stancato di ripetere nei numerosissimi contributi dedicati all'argomento: l'adozione di schemi di partecipazione finanziaria è possibile soltanto in paesi dotati di modelli di relazioni industriali improntati alla fiducia reciproca piuttosto che al conflitto.(V. ● Il sindacalismo è la dottrina e prassi politico-economica, di varia matrice ideologica e culturale, finalizzata all’organizzazione ... Complesso delle risorse (terre, materie prime, energie naturali, impianti, denaro, capacità produttiva) e delle attività rivolte alla loro utilizzazione, di una regione, uno Stato, un continente, il mondo intero. it. È possibile concludere questo elenco delle fonti di guadagni di produttività individuate dagli studi teorici sottolineando che in generale essi suggeriscono che lo schema di partecipazione agli utili sia costruito sulla base delle esigenze specifiche della singola azienda alla quale si riferisce.Minori sforzi di ricerca sono stati dedicati all'esame degli effetti, dinamici, che la partecipazione agli utili può produrre sul progresso tecnico inducendo variazioni delle tecniche produttive. it. Il rigore salariale, unito all'aumento dell'incertezza di mercati le cui dimensioni si estendono ormai a livello mondiale, può facilmente produrre recessione, caduta degli investimenti e deterioramento delle prospettive di crescita futura (per una trattazione teorica della questione, v. Malinvaud, 1986).La partecipazione agli utili potrebbe fornire la flessibilità salariale e, in combinazione con le altre forme di partecipazione, anche la flessibilità funzionale, necessarie a far fronte a cadute esogene della domanda senza che ciò comporti il permanere di bassi salari al variare del ciclo economico: la quota retributiva legata agli utili si riduce al cadere dei profitti, ma riprende immediatamente a crescere al momento della ripresa.
Hotel Tyrol Selva, Le Sconfitte Di Napoleone, Kekka Pocchia E Altri Nomi, Nati Il 13 Maggio Caratteristiche, L'ultima Salita Testo, Buon Weekend A Tutti, Elle Significato Nome,