Alla sua sinistra, più in dentro, c'è un altro ponticello. segnala Cantedoldo a sinistra. Marenda (m. 1190) a ore 0.40, C.ra della Serada (m. Attorno, in alcuni punti, delle pietre formano un muretto. A Mezzoldo potremmo iniziare la nostra camminata già all'inizio del paese, dove troviamo il selciato della Priula sulla sinistra, nei pressi del cimitero. avanti i due sentieri si riuniscono. Proseguiamo tra un muretto di pietre e una recinzione di legno. Percorriamo una ampia curva a sinistra e troviamo sulla sinistra le vecchie baite in Località Losco (m. 935) davanti alle quali c'è una fontana la cui Superiamo una stanga di colore verde che troviamo aperta. Su di un albero vediamo dei segnavia che indicano davanti la Cà San Marco e dietro Cantedoldo. In leggera salita usciamo dal bosco e ci troviamo in un vasto pascolo (m. 1625). Seguiamo ora il crinale, tra la Valle di Mezzoldo e la Val Mora, in un tratto in cui il selciato è ancora ben conservato, ed arriviamo al tornante ove sorge il rifugio. Alla destra ci sono una panchina ed una bacheca con tettuccio alla quale sono appesi due cartelloni che parlano Un cartello informa che siamo a: "Caprile Inferiore - Postazione militare di confine tra la Repub. Passiamo tra un gruppo di vecchie baite e stalle (m. 1135). destra ci sono delle protezioni verso il lago. Proseguiamo in discesa. Alla destra troviamo la base di un pilone sulla quale è stato dipinto un segnavia a bandierina. Continuiamo in leggera discesa. Quasi in piano raggiungiamo un ponticello con la base in ferro traforato e paletti metallici che reggono tre cavi ai lati. Casera di Trona Soliva – Passo San Marco segnavia GVO. Quando la raggiungiamo vediamo che regge un segnavia indicante Cantedoldo a ore 0.40 nella Un cartello segnala il divieto di caccia (m. 1210). Torniamo a salire. legno alla destra. sinistra vengono indicati i sentieri 110 e 13 ma anche andando a destra poco dopo troviamo delle scritte che indicano davanti il sentiero per la Cà Presso una curva a sinistra troviamo un piccolo slargo. Lasciamo a destra un palo in metallo al quale arriva un cavo che poi scende e prosegue interrato. San Marco e dietro per la Val Moresca. Proseguiamo in leggera salita, scavalchiamo un piccolo torrente che scende dalla sinistra e poi ci immettiamo E' un tracciato ricco di fascino, che permette di raggiungere il rifugio in circa 4 ore. Arriviamo ad un bivio (m. 1690). Dopo un breve tratto in leggera discesa continuiamo quasi in piano. Percorriamo una curva a sinistra. Riprendiamo a salire. Prima del ponte c'è un altro bivio e i segnavia indicano a sinistra: 13 Santa Brigida, Diga Alta Val Mora (m. 1547) a ore 2, Rif. Continuiamo a scendere con altri tre tornanti sx-dx-sx e poi con alcune semicurve (m. 1120). Ignoriamo un piccolo sentiero che retrocede alla sinistra. che reggono due cavi. Alla destra degradano dei prati nei quali vediamo una vecchia vasca riciclata come abbeveratoio. Data escursione: dicembre 2015 dobbiamo parcheggiare vicino al Torrente Mora. Camminando in leggera salita, lasciamo a sinistra un garage e uno slargo per parcheggiare, mentre passiamo a valle del borgo. Ora i tralicci sono Sempre proseguendo a zig-zag troviamo poi dei bassi gradini (m. 1370). Torniamo a camminare su mulattiera e saliamo nel bosco. sentiero che sale dalla destra. Proseguiamo in leggera salita. Passiamo su un ponticello con le sponde, il cui fondo è formato da listelli di ferro distanziati, con il quale superiamo un canale in cemento nel Proseguiamo in salita. sinistra vediamo il fondovalle (m. 1640). in fondo al quale vediamo una baita (m. 1025). Quasi in piano percorriamo un'ampia curva a destra passando a valle di un masso che parrebbe essere in bilico (m. 1225). (m. 842) a ore 0.30; dietro: 13-15 Santa Brigida; Caprile Superiore (m. 970) a ore 0.20, Loc. Torniamo a salire tra gli alberi. Bisogna però dire che in alcuni punti, sul lato orobico, l'attuale carrozzabile si è sovrapposta al vecchio percorso. Raggiungiamo un altro ponticello, identico al precedente (m. 895) oltre il quale proseguiamo ancora accompagnati da un muretto di pietre sulla sinistra. Subito dopo usciamo dall'abitato. Percorriamo pochi passi quasi in piano. Alla destra poco più in basso c'è la Cola di Angogno Vago (m. 1759) e in quelle direzione i segnavia indicano in discesa: Dosso Gambetta a ore Il percorso e' caratterizzato dalla presenza di numerose baite per l'alpeggio estivo, molte delle quali vengono ancor oggi utilizzate. Quella marcata con qualche bollo bianco-rosso, sale a destra puntando ad una palina di legno Attraversiamo il vasto parcheggio sterrato e prendiamo la stradina asfaltata che consente l'accesso in auto a questo rifugio. Raggiungiamo una stanga di colore giallo e nero, superata la quale ci immettiamo sulla provinciale che sale al Passo San Marco. Subito dopo lasciamo a sinistra due tralicci. dopo a destra in Via Montalcini che, più avanti, con un tornante sinistrorso, da origine alla provinciale 8. Poco dopo, presso una curva a sinistra, ignoriamo dei gradini in cemento coperti dal muschio che salgono a sinistra verso una baita di legno. Torniamo a scendere, inizialmente attorniati da alcune roccette, e cominciamo a vedere il Rifugio Cà San Marco. Attraversiamo il letto di un ruscello che troviamo in secca (m. 1250). In pratica i due sentieri aggirano semplicemente, dai due lati, il muro di pietre e tornano ad unirsi davanti Privacy Policy. Marco a ore 2; dietro: Sparavera a ore 0.40, Mezzoldo a ore 1. Poi, in discesa, ritroviamo l'altro sentiero che rientra dalla destra. Qui troviamo anche una palina con vari segnavia che indicano a destra con il sentiero 113: Piazzoli Riunitesi le due tracce continuiamo quasi in piano sempre sotto ai cavi dell'alta tensione (m. 1755). Dobbiamo invece andare a destra. Dopo un breve tratto in salita, proseguiamo quasi in piano (m. 1245); poi torniamo a salire. Casera di Trona Soliva – Passo San Marco segnavia GVO, Dalla Val Brembana Alla sinistra c'è una parete di roccia sulla quale vediamo un segnavia a bandierina. Vediamo un segnavia a bandierina. sei autovetture. A seguire, sempre sulla sinistra c'è una casa sulla quale, incisa nel legno, leggiamo la scritta: "Ol Piazzol" (m. 865). Giriamo a destra e percorriamo un tratto infangato. Alla sinistra troviamo una baita recintata con una staccionata di legno; una scala consente l'ingresso direttamente nel sotto tetto. Il percorso è ben marcato. Superiamo un tornante sinistrorso. Continuiamo su sterrato in leggera discesa. Alla destra ci sono altri due formicai, più piccoli del precedente. Camminiamo sopra delle radici affioranti. Il ponte è diviso in due in Verso la fine del tornante dalla sinistra si immette una strada sterrata chiusa da una sbarra. Ancogno Vago 1759 m.; dietro con il sentiero 113: Dosso Gambetta a ore 0.50, Alpe Cantedoldo a ore 1.20; e con il sentiero 135: Ponte dell'Acqua a ore 1.40. le Baite del Losco. Via San Marco prosegue in salita alla sinistra della chiesa con il fondo di sampietrini. Entriamo nel bosco. Proseguiamo in leggera discesa e alla sinistra troviamo un abbeveratoio con due vasche sul quale vediamo i bolli (m. 1770). Torniamo a salire e, dopo aver superato un gruppo di alberi, attraversiamo un'altra zona con delle pietre franate, all'inizio della quale sulla destra Giunti al termine della zona protetta, proseguiamo alternando tratti più o meno ripidi (m. 1175). Alla sinistra vediamo il letto di un torrente che troviamo in secca. Lasciamo pertanto la traccia più marcata che continua diritto, quasi in piano, verso alcuni tralicci che reggono dei cavi Accompagnati da protezioni di legno alla destra arriviamo al ponte sul Torrente della Valle di Lago. Dal basso sentiamo provenire il fragore di un torrente. Superate le Località Castello e Fraccia, arriviamo al tornante sinistrorso n. 9 (m. 1588) all'esterno del quale inizia il sentiero 124/a per il Rifugio Balicco. Continuiamo con un tornante destrorso. La sterrata si restringe e diventa un sentiero. (m. 955). Ci incamminiamo in piano su di una sterrata. Alla sinistra c'è un doppio muretto con funzione di contenimento. Il sentiero diventa una mulattiera. Ora davanti abbiamo il Piano dell'Acquanera. Proseguiamo con poca pendenza e, presso una curva a destra, ne percorriamo un altro su mulattiera (m. 1545). Superiamo un tornante sinistrorso in vista, in alto a destra, di una vecchia casa (m. 1735). Camminando tra le case ignoriamo Via Braga che scende alla destra. Alla destra ci seguono due file di tralicci e la carrozzabile asfaltata. Alla sinistra c'è una parete di roccia. Andiamo a destra, in leggera salita tra le case, e raggiungiamo uno slargo dove troviamo una fontana con tre vasche e un tavolo in legno con relative Poco dopo sulla destra troviamo una serie di pali messi a rinforzo. All'esterno di una curva a destra ci sono i soliti tralicci (m. 1835). Vediamo anche una piccola freccia bianca. Con pochissima pendenza percorriamo due semicurve sinistra-destra. Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco. Continuiamo in salita. In questo punto il bosco è formato da piccoli alberi. 48.3, poco prima di arrivare a Mezzoldo, troviamo un cartello che indica a sinistra la Cà San Marco a ore 2.45. Tra larici e rododendri ne superiamo un altro sinistrorso (m. 1805). Quasi in piano raggiungiamo un palo. 56. Alla Ora camminiamo seguendo i tralicci della seconda linea dell'elettrodotto che abbiamo incontrato, quella alla sinistra mentre l'altra scorre più a destra. Cà San Sull'altro lato, in basso, vediamo una vecchia baita. Ora camminiamo sulla vecchia mulattiera inerbita e con il bordo a valle rinforzato. Da Caprile (Averara) risalendo la Valmora segnavia CAI n 110, Dalla Valtellina Poco dopo ci immettiamo sulla provinciale. Un cartello avverte di prestare attenzioni a Proseguiamo quasi in piano. Proseguiamo verso destra seguendo la provinciale. Superiamo una coppia di tornanti ravvicinati sinistra-destra (m. 1720). Subito dopo c'è Superiamo un tornante sinistrorso (m. 1700). 13 giriamo a destra (sud) in Via Morelli. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice. Il bosco è diventato più rado mentre la vallata è più ampia. Incrociamo un altro sentiero e proseguiamo diritto in modo abbastanza ripido (m. 1055). Superiamo una zona con pietrisco franato. cavo. Passiamo tra due tralicci. Proseguiamo in salita, con delle pietre che fanno da gradino. Percorsi pochi passi sull'asfalto verso sinistra ci immettiamo sul vecchio tracciato acciottolato della Via Priula che viene segnalata da un cartello Vediamo altri due cartelli che segnalano la Via Priula e il Sentiero dei Misteri. lo proteggesse dalle terribili streghe che da sempre infestano la valle Viaga". Arriviamo ad un bivio e seguendo i bolli bianco-rossi andiamo a destra. pietre di una vecchia frana. Valbrembanaweb.com | Valbrembanaweb.org | Valbrembanaweb.it | VBW.info, 2^ Tappa: Rifugio Lecco - Rifugio Cesare Benigni, 3^ Tappa: Rifugio C.Benigni - Rif. legno ed una in muratura (m. 1635). Ora siamo attorniati da un numero maggiore di alberi. Troviamo poi un altro rivolo che, scorrendo in un tubo color arancione, attraversa la sterrata passandole sotto. Da questo punto infatti un segnale stradale vieta c'è un muretto. Alla sinistra troviamo un baitello di pietra con il tetto di lamiera (m. 1120). Questo tratto della mulattiera è ben conservato. Ignoriamo il Sentiero dei Misteri che prosegue diritto e girando a destra attraversiamo il ponte gettato sulla Subito dopo, in leggera salita, giriamo a destra e attraversiamo il letto di un torrente in secca (m. 1440). Alcuni segnavia indicano sale alla sinistra. 4^ Tappa: San Marco 2000 - Foppolo. Giriamo a sinistra e raggiungiamo il Passo San Marco (m. 1992). 0.20, Monte Mincucco (m. 1832) a ore 3, Passo San Marco (m. 2000) a ore 4. Percorsi pochi passi sull'asfalto, ci immettiamo sul vecchio tracciato acciottolato della Via Priula che viene segnalata da un cartello mentre altri Più in basso ci Attraversiamo il ruscello camminando su delle pietre che lo coprono (m. 1940). Lasciamo a sinistra un traliccio e una pietra piatta che può fungere da panca. Prendiamo una mulattiera, con qualche basso gradino di legno e con un muretto alla sinistra, indicata dal segnavia 113 a bandierina e da una freccia Un altro segnala la Via Priula (m. 1105). Dopo una curva a sinistra rientriamo nel bosco (m. 1185). Torniamo a salire accompagnati da un basso muretto alla destra. Ci troviamo in fondo alla valletta. In questo punto ai lati del percorso ci sono le Da località ponte acqua (Mezzoldo) segnavia 135-113 Camminando in leggera salita lasciamo a sinistra un cassottello di legno (m. 1100). Subito dopo ignoriamo un sentiero che sale a sinistra e proseguiamo diritto in leggera salita. Alla sinistra troviamo alcune roccette. La attraversiamo e proseguiamo con una stradina asfaltata all'inizio della quale i segnavia indicano con il percorso 110: Madonna delle Grazie a ore zona ci sono meno alberi. Un cartello indica la Via Priula a coloro che la percorrono in discesa. Alla destra c'è una bacheca con un cartellone che ne spiega l'utilizzo (m. 1165). Proseguiamo quasi in piano. Dopo pochi passi su asfalto riprendiamo a camminare su sterrato (m. 915). Davanti alla chiesa Percorriamo un tratto quasi in piano con il fondo sterrato (m. 1175) seguito da un altro in discesa su cemento. Subito ne percorriamo uno destrorso camminando tra radi alberi. Passiamo tra due tralicci (m. 1960). Pochi passi più avanti percorriamo un tornante destrorso. Riprendiamo a salire e percorriamo un ampio tornante sinistrorso. Quarto itinerario: variante iniziale Alta Via Mercatorum da Caprile Alto Percorriamo un tratto abbastanza ripido su fondo roccioso e vediamo il segnavia 113 a bandierina (m. 1480). Poco dopo, alla sinistra, al termine del prato, troviamo una stalla/fienile (m. 1145). Alla sinistra c'è un muretto a secco. Seguendo le indicazioni per il Passo San Marco, al km. Percorriamo un ampio tornante sinistrorso passando tra due tralicci e sotto ai cavi (m. 1765). bianca (m. 955). Altri cartelli simili li Vediamo il segnavia 113 su delle lastre ammucchiate (m. 1750). Dopo un tratto in leggera salita ne percorriamo un altro in leggera discesa lasciando a sinistra dapprima un'azienda agricola e poi un traliccio. Proseguiamo tra prati e alcuni alberi. il Monte Ponteranica (m. 2378). forra della Val Pedena. 1528) a ore 2. 815), possiamo scegliere se proseguire con la mulattiera verso il vecchio borgo, che merita una visita, o proseguire seguendo la strada. In leggera salita passiamo tra due tralicci. Poi proseguiamo con minore pendenza (m. 1340). Su di un albero vediamo un cartello che segnala diritto la Cà San Marco. Lo vediamo con pochissima Accanto al grande ometto di pietre troviamo vari segnavia che indicano davanti e Alla sinistra ci sono delle finestrelle quadrate che danno luce. possibili piene improvvise. Un ruscello scende dalla sinistra e passa sotto alla sterrata (m. 1625). Giriamo pertanto a sinistra e In basso, davanti, c'è una casera. Continuiamo quasi in piano e troviamo un segnavia, circondato da tre paletti, che indica dietro Cantedoldo (m. 1655). Alla destra vediamo una catena di monti. I segnavia su di un'altra palina indicano; Cola di Lasciata a sinistra una panchina, riprendiamo a scendere. Davanti cominciamo a vedere il grande ometto al Passo San Marco. Sul lato opposto della valle vediamo una cascata. Aggirato verso destra un dosso erboso, torniamo a vedere il Rifugio San Marco 2000. Dall'alto vediamo i tetti della case precedentemente incontrate. Tempo: 7.30 h - Dislivello Salita: 1260 m - Dislivello discesa: 1560 m - Segnaletica: 101 Superiamo i tralicci e continuiamo in leggera salita (m. 1670). Attraversiamo una piccola pineta. Il sentiero si divide in due tracce parallele e seguiamo quella alla sinistra che scorre più alta rispetto all'altra (m. 1610). Subito percorriamo un tornante destrorso. Continuiamo poi tra cespugli e qualche albero. In basso alla destra c'è una panchina (m. 1140). Entriamo nel bosco. La stradina è asfaltata e sale accompagnata sulla destra da un muro di pietre. Troviamo un altro rivolo che attraversa il cammino e una corta protezione in legno sulla destra. Pochi metri prima del parcheggio si stacca una stradina asfaltata. Con la SS 470 della Val Brembana arriviamo al bivio di Lenna dove giriamo a sinistra per prendere la SP 1 che sale al Passo S. Marco. Ignoriamo un sentiero che scende verso un torrente. (m. 1875). Da Località ponte acqua (Mezzoldo) segnavia 114 (strada Priula) b) Con il sentiero basso invece, scendiamo verso destra. In alto a destra vediamo una casa. Alla sinistra dei gradini salgono verso i prati (m. 1090). Il sentiero si divide solo per aggirare un albero, sul quale vediamo i bolli, e subito si ricompone. (m. 1320). Ora la mulattiera scorre sotto una delle due linee dell'alta tensione, quella più a sinistra (m. 1815). partendo da Morbegno si risale la valle del bitto sulla strada provinciale n 8, Attraverso i grandi sentieri delle Orobie: Torniamo a salire con il fondo in cemento. Accompagnati da protezioni di legno alla destra arriviamo ad un tornante sinistrorso dove, seguendo una freccia rossa, ignoriamo un sentiero che prosegue diritto. I primi tornanti sono abbastanza ravvicinati. Cà San Marco a ore 2.20. Alla sinistra troviamo un grande formicaio, alto più di un metro (m. 1535). Poi vediamo un baitello più in basso a sinistra e un sentiero che scende a raggiungerlo. 3, Passo San Marco (m. 2000) a ore 3.40; a destra: 13 Santa Brigida, Caprile Inferiore (m. 840) a ore 0.20, Taleggio (m. 1190) a ore 0.40, Valmoresca sinistra ci sono due tralicci. Raggiunto il Passo San Marco, caratterizzato da un grande omino in pietra e da un altare realizzato dagli Alpini si percorre per circa 150 m la strada verso Morbegno fino alla deviazione in direzione del Monte Fioraro (sempre sentiero n. 101). Alla destra ci accompagnano delle protezioni realizzate con paletti, dapprima di ferro dipinti di verde e poi di legno, Percorsi pochi passi sull'asfalto, sulla destra troviamo il Rifugio San Marco 2000. Saliamo alcuni gradini e lasciamo a sinistra una casa. Ora alla sinistra ci sono delle protezioni a valle formate da paletti, alberelli e due cavi. Lasciati a sinistra un altro paio di tralicci, continuiamo con poca pendenza (m. 1320). Troviamo, uno dopo l'altro, due punti in cui Alla destra c'è il Roccolo Gambetta sul quale vediamo il segnavia 113 a bandierina. Presso una curva a sinistra troviamo una fontana con vasca; l'acqua tramite una cannella esce dalla bocca di una maschera (m. 925). In lontananza, verso sinistra, cominciamo a vedere il Rifugio San Su di un masso alla sinistra vediamo un segnavia a bandierina. Alla destra c'è un profondo solco nel quale scorre un ruscello (m. 1930). Saliamo con alcuni zig-zag. Dopo un tratto con pochissima pendenza, riprendiamo a scendere. Troviamo delle canaline in metallo per lo scolo dell'acqua, di traverso alla strada. più alla destra, nella valle. Continuiamo con un tratto in salita ed un altro in lieve discesa. Dopo alcuni passi quasi in piano, lasciando a sinistra una panca di legno distrutta, riprendiamo a salire (m. 1470). Andiamo a destra e raggiungiamo la vecchia casa cantoniera, ora Rifugio Poi riprendiamo a salire nuovamente su sentiero. Fuoriusciti dalla pineta, non rimane che seguire le indicazioni per Foppolo dove è possibile pernottare all'Albergo Des Alpes oppure al rifugio Montebello di Foppolo che però si raggiunge risalendo da Foppolo centro in circa 1 ora. Ci incamminiamo in leggera salita seguendo l'asfalto e lasciando a destra una stradina sterrata con divieto di transito ai veicoli. Caprile Inferiore a ore 1.50, Averara a ore 2.20. Dopo un tornante sinistrorso, davanti vediamo il Rifugio San Marco 2000 e il Lago di Valmora (m. 1960). Una ripida rampa ci conduce fino alla diga che chiude il bacino di Ponte dell'Acqua (m. 1272). Ignoriamo una traccia che prosegue diritto verso un albero al margine del bosco su quale luccicano dei catarifrangenti e ne
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