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valori di ettore

Ettore viene rappresentato spesso nell'arte antica nelle scene che lo hanno reso celebre nell'Iliade, ad esempio lo si osserva nel vaso François da Vulci, o il celebre duello con Achille lo si trova raffigurato su moltissimi oggetti dell'epoca come ceramiche datate intorno al V secolo a.C., urne e vasi etruschi, e persino in sarcofagi romani. [69], Nel frattempo l'eroe troiano era alle prese con i due Aiaci, cercando di recuperare ancora il corpo di Patroclo per più volte, ma ogni volta per timore delle armi nemiche desisteva dall'intento. ᾿Αστυάναξ) Mitico personaggio troiano, figlio di Ettore e Andromaca. [22][23], «(Il dono di un nemico è un cattivo dono)», Il principe troiano tornò in guerra insieme a Paride mietendo le file degli Achei; durante uno scontro Eioneo, nemico agguerrito di Troia, cadde sotto la lancia del principe troiano. Da altre fonti sappiamo che, caduta Troia, Andromaca, ridotta in schiavitù, sarà assegnata dai Greci a Pirro-Neottolemo, figlio di Achille. mitologia Ettore incitò gli alleati ad attraversare i pericoli, mentre Polidamante cercò di comprendere il suo piano che sembrava portarli a morte certa;[50] a tal proposito chiese un consiglio di guerra, riunendo tutti i vari capi dell'esercito. Dubbia è l'esattezza di questo elenco, in quanto una quadriga non è un elemento consueto negli scritti dell'Iliade e soprattutto i verbi successivi sono riferiti in forma duale. Come sempre quando si parla di mitologia greca le divinità sono artefici del destino degli umani e talvolta si schierano a favore di eserciti o di uomini. A turno ognuno di loro lo colpì senza ritegno. [115], «Morto, però m'imprigioni la terra su me riversata,prima ch'io le tue grida, il tuo rapimento conosca!». ᾿Ανδρομάχη) Mitica eroina troiana. [43] I pensieri si rivolsero quindi alla possibile sconfitta, e ad un modo per evitarla; muginava quindi di offrirgli quanto avrebbe avuto Menelao dalla vittoria su Paride, ma sapeva che ormai era troppo tardi. Apollo, al colmo dell'ira, colpì Patroclo alla schiena disarmandolo completamente: egli perse l'elmo, lo scudo, la lancia e la corazza. [109] Il greco con la sua asta osservò con attenzione il corpo del nemico, l'armatura che indossava la conosceva bene perché era la sua. Il toponimo Acaia può essere specificatamente riferito ad una regione del Peloponneso settentrionale e a un'area della Tessaglia sud-orientale, la cosiddetta Acaia Ftiotide. Della leggenda ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Your recently viewed items and featured recommendations, Select the department you want to search in, Borsa, Terza Edizione Aggiornata (Comitato Direttivo Degli Agenti Di Cambio Della Borsa Valori Di Milano), Franco Piga (Presentazione di); Ettore Fumagalli (Prefazioni di). Invano Ettore chiede ad Achille che chiunque vinca restituisca il cadavere dell'ucciso ai suoi: Achille ha sete di vendetta. Nella letteratura medioevale Ettore grazie al racconto dell'Iliade verrà idealizzato alla stregua di un cavaliere perfetto, a cui tutti devono ispirarsi,[132][133] come viene raccontato nel ciclo poetico Scenes from the fall of Troy del 1858. Combatte con un ardore straordinario, ma è anche un marito e un padre affettuoso. [12] [31] e così, grazie alla decisione di Ettore, il duello ebbe fine, senza vinti o vincitori e si scambiarono doni di rispetto. Glauco era infastidito dal comportamento di Ettore, che sembrava disinteressarsi della sorte dei compagni. [5] Quando si trovava in visita a Lacedemone, il fratello di Ettore, Paride (detto Alessandro), rapì Elena, la moglie del re della città, Menelao. La guerra continuò, molti eroi caddero sotto le armi del prode troiano,[15][16] in seguito, sotto consiglio di suo fratello Eleno, Ettore partì per andare a trovare sua moglie, in ansia per lui; ma prima di iniziare il viaggio, fece un accalorato discorso ai suoi soldati. [54], Ettore guidò il suo esercito alle navi, affrontando di nuovo il temibile Teucro; l'eroe troiano scagliò la sua lancia sperando di colpirlo, ma la sua arma si conficcò nel petto di Anfimaco, un capitano acheo. Ma che al suo fiancosta sempre uno degli dei, a stornare da lui la rovina», Appariva agli occhi dei nemici come una persona tanto superba da non tenere in conto neanche gli dei. Nel caso di Ettore i festeggiamenti durarono nove giorni, durante i quali ci furono frastuoni orrendi al punto da far cadere dal cielo qualunque uccello volasse. Il suo nuovo discorso incitò ogni guerriero a combattere ancora, e per quanto il consiglio potesse apparire per certi versi sbagliato, fu trionfalmente acclamato. – Canto funebre presso gli antichi Greci: il treno2 per la morte di Ettore, nell’Iliade; i treno2 di Simonide, di Pindaro; cantare un treno. - Ettore, figlio di Priamo e di Ecuba, da Apollodoro per primo indicato come il primogenito, nell'Iliade è il figlio prediletto e il sostegno della famiglia reale troiana, il comandante supremo e temporaneamente capo politico dello Stato. Quando protende le braccia per stringere a sé Astianatte, il bimbo si ritrae impaurito vedendo ondeggiare il cimiero del padre. [29], Il primo assalto lo effettuò il troiano, ma l'avversario dotato di un famoso scudo bloccò l'attacco che non superò gli strati di pelle di cui era composto. Ettore e Andromaca, fra le lacrime, si lasciarono scappare un sorriso per l'episodio buffo, lui si levò il copricapo, accarezzò il figlio pregando il padre degli dei affinché vegliasse su di lui. [111], «Ettore, dov'è finito il coraggio che eri solito avere?Ti vantavi di poter difendere la città senza esercito e senza alleati,tu da solo, con i tuoi fratelli e con i tuoi cognati.Non uno soltanto di loro riesco a vedere o a riconoscere, ma come cani s'appiattono intorno al leone;mentre noi combattiamo, noi che siamo solo alleati», Ettore anche se pieno di coraggio a volte indietreggiava di fronte al nemico,[112] doveva essere spronato, quasi dimenticasse di avere il coraggio, come fece Sarpedonte rivolgendosi direttamente all'amico,[113]; ma nei suoi pensieri c'erano sempre la moglie e il figlio, aveva una famiglia che amava da cui tornare. [125] Nonostante questo, Ettore appoggiò suo fratello in numerose decisioni. [17] Gli fecero notare la presenza di Aiace che stava sterminando i suoi alleati ma il principe troiano decise di non scontrarsi nuovamente contro di lui, ma di girargli intorno. [19] [70] Queste due denominazioni, inizialmente pertinenti a un popolo e a un'area della Tessaglia meridionale,[154][155] finiranno infatti col tempo per riferirsi all'intero mondo greco, secondo un processo di generalizzazione[156] che appare probabilmente già compiuto nel VII secolo a.C.[157] se Esiodo poteva dire[158] « [...] dove una volta gli Achei/[...]una vasta armata raccolsero,/dall'Ellade sacra contro Troia dalle belle donne». [117] Inoltre aveva i capelli di color nero, tipico per la sua popolazione[118] Agile e veloce, schivava ogni lancia sferrata contro di lui e riusciva a non farsi raggiungere da Achille nella corsa. Stanco delle imprese di Ettore, Idomeneo colpì l'eroe troiano in pieno petto con la lancia, senza riuscire a ferirlo a causa dell'armatura, ma questi rispose scagliandosi addosso la sua asta, che si piantò nella mandibola di Cerano, cocchiere di Merione, che cadde morto nella polvere. Il pianto rituale intorno al cadavere dell'eroe è intonato da Ecuba, Andromaca e Elena. cubare], ant. [58], Achille, rimasto neutrale per promessa data in precedenza, scorse da lontano le navi in fiamme, e patroclo gli chiese di poter andare a combattere vestito come lui che partì a capo dei Mirmidoni, l'esercito del Pelide. [44] Dolone venne fatto prigioniero e ucciso,[45] segnando il fallimento dell'impresa affidatagli da Ettore[46]. [66] La battaglia si fece confusa, i troiani cercavano di prendere il corpo di Patroclo agli Achei, dove Aiace solido era preposto alla sua difesa, uccidendo chi tentava di recuperarne il corpo. I nemici, anche attribuendogli fama di guerriero, affermavano che era sempre aiutato da divinità che scendevano con lui in campo, come nel caso di Ares,[121] ma ancora peggio di lui faceva Zeus che gli perdonava ogni possibile offesa al popolo degli Achei, essi che potevano vantarsi di avere origine divine. Durante la lotta contro il prode Achille inizialmente fu l'unico a fermarsi per affrontarlo, per poi darsi alla fuga, e infine prendere coraggio e affrontare il suo grande nemico in un duello per lui mortale. Aiace prese una pietra molto più grande della prima e la scagliò contro l'avversario: quel poco di scudo ancora rimasto venne distrutto definitivamente, il principe troiano venne tramortito e il suo corpo cadde al suolo. Il principe troiano cercò di indossare le armi di Patroclo, le quali in realtà appartenevano ad Achille, ma come sostenne in seguito Willcock, Ettore non riuscì ad usarle perché non aveva lo "status" adatto. Andromaca invita il marito a non esporsi al pericolo, pensando alla triste sorte che attende lei e il piccino se egli morisse. Salì su di esso, scoccò la frusta sui suoi cavalli, trascinando Ettore per tutto il campo. Il figlio di Priamo cercò di trovare un accordo sulla sepoltura dello sconfitto, ma il pelide rispose che i leoni non trattavano con gli agnelli. [39], Il prode guerriero nella battaglia successiva stava per uccidere l'anziano Nestore; Diomede, suo alleato, cercò allora di convincere Odisseo ad unirsi con lui contro il troiano, ma la risposta fu la sua fuga. Achille appena saputo della sorte del suo amico prima pianse, confortandosi con sua madre, e, infuriato, strinse nuova amicizia con Agamennone; infine si diresse verso il suo nemico senz'armi. Moglie di Ettore, è tratteggiata nell’Iliade come sposa fedele e affettuosa. Il troiano dopo aver ucciso Epigeo, lasciò perdere gli altri avversari concentrandosi su Patroclo, che per difendersi scagliò una pietra contro di lui. [153], Sempre in epoca successiva vennero poi distinte le denominazioni di Achei e Argivi, a cui corrisposero ben determinate regioni della Grecia mentre si andò ad affermare l'etnonimo di Elleni (Héllenes) insieme al relativo toponimo Ellade (Hellás). Trafitto dalla lancia di Achille, implora ancora una volta che il suo corpo non venga abbandonato allo scempio dei cani e degli uccelli, ma l'avversario lo schernisce con ferocia. Books Advanced Search New Releases Best Sellers & More Children's Books Textbooks Textbook Rentals Best Books of the Month Advanced Search New Releases Best Sellers & More Ma Ettore sa che il suo dovere è difendere Troia e coprirsi di gloria combattendo. Nel corso dei combattimenti, Ettore uccise Schedio, capitano dei Focesi, figlio di Ifito, ma di fronte al contrattacco acheo retrocesse di poco. [136], «Questo dunque sarà gran giuramento:certo un giorno verrà rimpianto di Achille ai figli degli Achei,a tutti quanti; e allora non sarai capace, per quanto ti affligga,di dare un aiuto, quando molti per mano di Ettore massacratorecadranno morendo; e tu dentro ti mangerai l'anima,crucciandoti che al migliore degli Achei negasti un compenso», Achille aveva una grande stima di Ettore, conoscendo più l'abilità del guerriero che il suo mite carattere: infatti durante lo scorrere dell'Iliade quando pensò di essere giunto di fronte alla morte per cause estranee alla guerra, si rammaricò di non essere stato ucciso dal nemico. – Giacere: là dov’Ettore si cuba (Dante). La dea raggiunse il troiano che si lasciò ingannare dal falso aspetto, decise quindi di andare a scontrarsi con il nemico a viso aperto. Solo Ettore rimane all'esterno. Alcuni autori attribuiscono ad Ettore la paternità di altri tre figli: Laodamante,[3] generato da Andromaca, un certo Anfineo,[4] e Ossimo (o Ossinio). [13][19], Fra i due sposi vi era rispetto e la moglie cercava di essere utile al marito per quanto poteva, indicandogli, ad esempio, un possibile punto debole delle mura di Troia. Ettore dal canto suo quando combatteva pensava soltanto al nemico, tanto che in un'occasione a discapito dell'epiteto (domatore di cavalli, usato nell'Iliade), il suo cocchiere gli dovette prendere le mani e stringere le redini di un cavallo. [13] Menelao accettò la sfida,[14] ma essa non ebbe tuttavia l'esito sperato a causa dell'intervento divino di Afrodite, che mise in salvo Paride. [72], Achille si rituffò nei combattimenti, facendo scempio di altri compagni di Ettore e tra le sue vittime vi furono Troo Alastoride, che si era arreso senza neanche tentare la fuga, Deucalione, decapitato di netto con la spada (il midollo schizzò dappertutto e il busto giacque disteso in un lago di sangue), e il giovane e valoroso condottiero trace Rigmo; giunto sulle rive dello Scamandro, uccise un altro figlio di Priamo, Licaone, e il forte Asteropeo dei Peoni della Macedonia, i cui corpi furono gettati nel fiume insieme a quelli di molti altri guerrieri. Poco prima dell'inizio della guerra, l'oracolo di Apollo Timbreo, dio di Troia, suggerì ad Ettore di evitare una lotta con Patroclo, poiché, se lo avesse fatto, i Destini non avrebbero in alcun modo impedito la morte del troiano. [86] Il corpo rimase nascosto agli occhi del padre perché, se l'avesse visto in quelle condizioni, avrebbe potuto attaccare Achille e rimanere ucciso.[87]. L'eroe riacquista vigore e incita i suoi alla riscossa. Nella Divina Commedia Dante lo rappresenta in compagnia di Enea[98] ponendoli tra gli spiriti magni del limbo perché non avevano ricevuto il battesimo. Apollo stesso chiese al padre, sommo Zeus, che il cadavere di Ettore venisse restituito al suo popolo, poiché un morto non poteva pregare e accanirsi sui defunti era ritenuta oltraggio agli dei. Il figlio di Priamo non reagiva mai a parole agli sproni ma con i fatti, alle richieste di aiuto lui rispondeva lottando per cento soldati. [40] Zeus intervenne per salvare Diomede, che si era distinto per coraggio alzando nebbia nel campo di battaglia. After viewing product detail pages, look here to find an easy way to navigate back to pages you are interested in. [6], Informati dell'arrivo dei nemici, i Troiani si schierarono lungo la costa per tentare di ostacolare l'approdo. Subito dopo si recò dal nemico proponendo il duello: il vincitore avrebbe trattenuto presso di sé Elena, e si sarebbero stipulati dei patti di amicizia tra i due popoli, in modo da porre fine alla guerra. Secondo una versione minore Ettore non trovò la morte contro Achille, ma la sua fine giunse per mano di Pentesilea, regina del popolo delle amazzoni, che per la maggior parte degli autori è invece alleata dei Troiani. [21] La moglie cercò di convincerlo a non tornare in battaglia, ma lui la tranquillizzò, poi si apprestò ad abbracciare il loro pargoletto. Si imbatté in Aiace Telamonio, desideroso di combattere contro di lui. [152] Come sottolineato da Tucidide, inesistente era la stessa concezione unitaria del popolo greco, così come il conseguente dualismo con i barbari. È il simbolo dell'eroe sfortunato, Un marito e un padre affettuoso, un guerriero valoroso. Quando viene ferito gravemente con una pietra da Aiace Telamonio, Zeus invia Apollo a guarirlo. Glauco ed altri lo portarono al sicuro, ma era ferito gravemente. Per il mitografo è come se oltre all'oggetto in sé ci fosse anche la volontà, l'odio della persona che regala l'oggetto. Achille non mostrò pietà o rispetto per il corpo del rivale, forò i tendini e lo legò con la sua cintura, regalo di Aiace, al carro. Ettore fu il guerriero troiano che più di chiunque altro si distinse in guerra, arrivando ad uccidere 31 eroi fra gli 88 totali uccisi dall'esercito di Troia. ῾Εκάβη) Mitica figlia del re frigio Dimante o di Cisseo, re di Tracia (ma vi furono altre versioni sulla sua discendenza), moglie di Priamo e regina di Troia, madre di 19 figli, fra cui i più noti sono: Ettore, Paride, Deifobo, Eleno, Polidoro, Troilo, Polite, Cassandra, Polissena. Gli Achei, dunque, impauriti, indugiavano a scendere: infatti, un oracolo aveva predetto loro che il primo a metter piede sul suolo troiano sarebbe stato il primo a morire. Le battaglie continuarono fino a quando Eleno, sotto consiglio degli dei,[25] suggerì al prode una sfida fra i due guerrieri più valorosi degli opposti schieramenti. [139] Dopo la morte dell'ultimo cocchiere Ettore non ne ebbe altri, anche per via del poco tempo rimastogli, infatti affrontò Achille a piedi e non sul carro com'era solito fare. [120], Le critiche rivolte alla figura di Ettore sono per la maggioranza esposte nell'Iliade stessa. Ettore sorride e si augura che il figlio cresca più forte di lui e regni un giorno sui Troiani. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 ago 2020 alle 23:33. Il pastore di genti sferrò il suo attacco e il Pelide si difese con lo scudo, nel frattempo, non vista, Atena raccoglieva la lancia di Achille riconsegnandola al guerriero acheo. Tale prefazione allo scontro, in seguito fu copiata da Virgilio. [127] Ettore espresse tutto il suo amore quando nel sesto libro andò a trovarla: in quell'occasione chiaramente affermò che più delle sorti della città, o dei suoi genitori o della gente tutta, ed anche della sua stessa vita, più di tutto gli interessava il destino della sua sposa. ETTORE è colui che arreca le più gravi perdite ... ("Εκτωρ, Hector). Zeus dovette misurare sulla bilancia le vite di Achille e di Ettore per far decidere alle moire colui che doveva sopravvivere. [116] Lo scontro fra i due venne sfiorato diverse volte: la prima quando Ettore sfidò l'avversario più forte,[28] la seconda quando il figlio di Priamo si trovò di fronte Patroclo. Seminò la strage nelle schiere avversarie, e sostenne invitto un lungo duello con il fortissimo Aiace ... ("Εκτωρ, Hector). Nell'Iliade (Omero) l'umanità di Ettore, il campione troiano, risalta soprattutto nell'episodio dell'incontro con la moglie Andromaca e il piccolo figlio Astianatte alle porte Scee. Ettore qui invoca il patto stretto all'inizio della guerra, secondo il quale si doveva decidere le sorti della stessa tramite un singolo duello. Ettore è uno dei diciannove figli che il re di Troia, Priamo, figlio di Laomedonte e della bella Strimo, ebbe dalla moglie Ecuba. Achille attaccò con la sua asta con furia tremenda, al che nebbia fitta provenne dal campo grazie ad Apollo, e i tre attacchi successivi del figlio di Teti andarono tutti a vuoto, decidendo alla fine di cambiare bersaglio: lo scontro venne rimandato. Enciclopedia dei ragazzi (2005). Ettore nella sua creazione sarà elargitore di saggi consigli al suo amico Enea, che alla fine verrà convinto a lasciare Troia e a recarsi in Italia per creare un nuovo impero. Subito l'eroe si riprese, estrasse la spada, lo stesso fece Aiace e i due avrebbero combattuto ad oltranza se gli araldi, fra cui Ideo, non si fossero opposti alla continuazione della sfida a causa del calar del sole. Le truppe di Ettore videro nel corso della battaglia un presagio in alto nel cielo,[52] e pensando che poteva essere portatore di nefaste notizie dubitarono su come agire, e lo stesso Polidamante chiese all'eroe di ritirarsi. Dopo aver chiesto alla madre Ecuba di offrire un dono alla divinità, approfittò della breve pausa per incontrare Andromaca, salita sulla torre più alta delle porte Scee per seguire le sorti dello scontro. Intorno al suo cadavere combattevano i duellanti come due fiere bestie, e lo scudiero cercava di attaccare Ettore alle gambe. [104], «La piaga della pace è la sicurezza, la sicurezza sicura di sé; mentre il modesto dubbio è chiamato il fanale dei saggi, la tenta che ricerca al fondo del peggio», Ugo Foscolo ricorda nella sua opera la figura di Ettore, erigendolo ad esempio di patriottismo, affermando che chiunque abbia cara la propria terra piangerà ricordando la sua storia. Il pelide grazie all'aiuto di sua madre e del dio Efesto, abile forgiatore di armi e armature, ottenne una nuova armatura portata dalle Nereidi,[60] mentre Omero narra che Teti, non volendo aspettare un solo secondo, portò di persona l'armatura. A tali accuse l'eroe troiano ribatté, dicendogli che non aveva mai temuto una battaglia, sfidandolo a vedere se in quel giorno si sarebbe comportato da vigliacco o da eroe. [91] In realtà, il sudore sullo scudo non viene mai menzionato da Omero in riferimento ad Ettore, ma solo ad Aiace durante il combattimento sostenuto fra i due. Questi si mostrò intimorito dall'aspetto del padre: inizialmente pianse alla vista dell'elmo penzolante e dell'armatura di bronzo. In seguito si ritrova il figlio di Priamo ovunque, in sculture come quelle di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, nella danza grazie a Werner Egk nel 1948 e Peter von Winter nel 1962, nella musica grazie all'Hektor-Trilogie di Andreas Meyer-Laubercon nel 1963. L'affermazione panellenica dell'etnonimo viene descritta nel passo già citato di Tucidide (I, 3). Un ultimo eroe che uccise tantissimi Troiani nell'Eneide fu Turno, il re dei Rutuli e figlio di Dauno, eroe italico, e della ninfa Venilia, anch'egli semidio, che fece un eccidio dei compagni di Enea arrivando ad uccidere da solo ben 48 nemici. Si racconta che Polignoto nella lesche di Delfi fu il primo a dedicargli un'opera figurativa, in cui Pausania vedeva un grande dolore. [64]") e di profetizzare al Ettore la sua morte per mano di Achille.[65]. Tale ideologia di pensiero sarà ripresa anche dal V secolo a.C. da intellettuali; per altre informazione si veda, Troy VII and the Historicity of the Trojan War. ϑρῆνος, lat. [84] Pianse, gli baciò le ginocchia e lo supplicò, alla fine ottenne il corpo come voleva,[85] anche se altri autori invece raccontano che Priamo offrì doni molto preziosi per convincere Achille a cambiare idea, e che le parole da sole non bastarono. Combatte con un ardore straordinario, ma è anche un marito e un padre affettuoso. La tradizione narra che le sue ossa siano state trasferite nella rocca tebana per ordine di un oracolo, da qui il suo culto si diffuse in varie città, fra tutte Tebe[111] e Troia. Una descrizione del principe troiano la ritroviamo in Strauss dove asserisce, secondo i dati da lui raccolti, che avesse una capigliatura fluente; i capelli li portava lunghi sulla nuca e corti sulla fronte,[119], forse aveva una coda di cavallo, ed era sbarbato; inoltre indossava un gonnellino e orecchini d'oro. [33] In seguito, in epoca moderna è stato discusso, soprattutto da Frazer,[37] della "prova del valore" fra Achei ed Ettore, ma come affermano Carriere e Massonie non essendoci stato di fatto un vincitore il valore non è stato provato appieno. [122], «Amici, quanto ammiriamo Ettore divino, credendoche sia uomo di lancia e guerriero animoso! Il principe troiano temendo che le parole del suo amico potessero far titubare il cuore dei soldati, ribatté esortando tutti i troiani a combattere anche a costo della loro vita. Virgilio, οἵ τ' εἶχον Φθίην ἠδ' Ἑλλάδα καλλιγύναικα, Μυρμιδόνες δὲ καλεῦντο καὶ Ἕλληνες καὶ Ἀχαιοί. Il figlio di Priamo afferrò una pietra da terra deciso a continuare, sferrando quindi un colpo allo scudo che risuonò rimbombando. Ettore elaborò un piano, cercando di reclutare sotto pagamento qualche seguace, rispose all'appello tale Dolone. [79] In seguito il figlio di Teti non si ritenne soddisfatto, meditava infatti ancora su quali oltraggi potesse fare al corpo del troiano per onorare Patroclo. Achille dopo aver trovato il punto scoperto del nemico, situato vicino al collo, lesto colpì con tutta la sua forza,[77] vendicando la morte dell'amico Patroclo. Il motivo di tale rifiuto era la vergogna di cui si sarebbe coperto se si fosse comportato da disertore, una vergogna che l'avrebbe ucciso, nella sua qualità di principe ereditario. Indifeso e confuso, venne raggiunto da Euforbo che lo colpì con la sua lancia tra le scapole ma non ebbe il coraggio di affrontarlo.

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